In Italia restano in condizione di povertà poco più di 1,9 milioni di famiglie e circa 5,6 milioni di individui
Le famiglie lucane continuano a vivere in difficoltà economica. I dati dell’Istat 2021, pubblicati qualche giorno fa, raccontano come, per il passato anno, poco meno di una famiglia su cinque vive in povertà relativa e con un livello di consumi inferiore alla cosiddetta linea di povertà. Si intravede tuttavia un leggero miglioramento. Scende il numero delle famiglie in difficoltà rispetto al 2020: nel 2021 il dato si era attestato intorno al 18 per cento, rispetto al 2020 che segnava un 23 per cento. La Basilicata fa meglio di tutto il Sud, ancora area svantaggiata con un’incidenza doppia rispetto al dato nazionale. Il Sud, fa registrare un 10 per cento, quasi un punto in più rispetto al 2020 (9,4 per cento), di famiglie che navigano in povertà assoluta; scende la percentuale in misura significativa al Nord di oltre un punto percentuale: 2021 6,7 per cento rispetto al 2020 al 7,6 per cento.
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Tra le famiglie povere, il 42,2 per cento risiede nel Mezzogiorno. Nel 2020 il dato era del 38,6 per cento e il 42,6 per cento al Nord. In termini di individui il Nord registra un miglioramento marcato dell’incidenza di povertà assoluta che passa dal 9,3 per cento all’8,2 per cento. Oltre 2 milioni e 200 mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord contro i 2 milioni e 455mila nel Mezzogiorno. In riferimento alla classe di età, i dati Istat evidenziano un’incidenza di povertà assoluta che si attesta al 14,2 per cento fra i minori: 11,1 per cento fra i giovani di età compresa tra 18 e 34 anni, (pari a 1 milione 86mila individui) e rimane su un livello elevato (9,1 per cento) anche per la classe di età 35-64 anni (2 milioni 361mila individui).
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Valori inferiori alla media nazionale per gli over 65 (5,3%, interessando circa 743milapersone). Resta preoccupante il dato nazionale:5,6 milioni di individui non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. Nessuna variazione rispetto al 2020, mentre nel 2021 la spesa delle famiglie meno abbienti è rimasta contenuta e l’inflazione ha cominciato a pesare sui redditi dei consumatori. Da vigilare la condizione dei minori: un milione e 400 mila i bambini e gli adolescenti in uno stato di disagio economico. Un dato resta sempre significativo, quello relativo all’istruzione: l’incidenza della povertà assoluta decresce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento della famiglia. Se quest’ultima ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore l’incidenza è pari al 3,9 per cento, in miglioramento rispetto al 2020; si attesta all’11,0 per cento se ha al massimo la licenza di scuola media.