Il “5 agosto” è il giorno per antonomasia, che assume un significato di rinascita
È una bellissima storia fatta di identità forte, fede vera, quella conoscenza del cuore che oltrepassa il potere della dimostrazione, tradizione e intensa devozione. Stiamo parlando della storica festa della Madonna del Piano che ogni anno, il 5 agosto, viene festeggiata nel borgo di Episcopia. Una data importante per la comunità fissa nella testa e nel profondo del cuore di ognuno. È la data del ritorno a casa per vegliare, accompagnare, cantare, pregare appassionatamente tutti insieme la Madonna del Piano o meglio Santa Maria del Piano, un tempo Madonna della Neve. Storia fatta di tradizione che si esprime sin dal 1500; un culto antico con una forte devozione. Madonna, come raccontano le pagine di storia di questo luogo, che fu ritrovata in un grosso incavo di una quercia secolare da tre mietitori nascosta, con ogni probabilità durante il periodo iconoclasta (movimento, nato durante il periodo bizantino, che sosteneva come la venerazione delle icone spesso sfociasse in una forma di idolatria, e quindi tutte le statue andassero distrutte) presumibilmente da monaci greci oppure dai Cistercensi o Agostiniani. All’arrivo in paese della Madonna si fa forte il richiamo della gente di Episcopia con un canto profondo e un ritornello “per mare e per terra sei nominata tu/Madonna di lu’ chiena sei piena di virtù” un inno di richiamo per tutti gli episcopioti da Nord a Sud della penisola. Storia e devozione fortissima in un legame stretto che ha accompagnato, tutt’ora ancora è così tra le giovani generazioni.
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Un borgo in festa; il cuore aperto alla devozione della propria Madonna del Piano. Dopo la pandemia che festa sarà quella di quest’anno?
Proprio così: una data che gli episcopioti – precisa don Serafino La Sala, giovane parroco di Episcopia dal gennaio 2014, Vicario Episcopale per il Diaconato permanente, vita consacrata e Liturgia, e Cerimoniere Vescovile -portano impressa nel cuore e nella mente. Il “5 agosto” è il giorno per antonomasia, il giorno della vera festa, il giorno in cui ci si ritrova per fare festa in onore di Maria Vergine, Madre di Dio. La festa di quest’anno, ancora in tempo pandemico, vuole però assumere anche un significato di rinascita: abbandonare il passato sofferente e accogliere il presente carico di speranza. Una tradizione che si rinnova e che vuole scalfire sempre più la nostra vita.
La festa della madonna del piano possiamo definirla come la festa del ritorno: il ritorno di tutti gli episcopioti, del ritorno alla fede, ritorno ad una vita conciliativa senza conflitti. In realtà che ritorno possiamo immaginare per il 2022?
La novità più bella che possiamo immaginare – aggiunge don Serafino La Sala – per quest’anno e gli anni futuri è un cuore libero e leggero. Libero da schemi e incrostazioni e leggero a tal punto da planare sulle difficoltà e guardare oltre. Sarebbe bella una Comunità veramente unita, una Comunità che potesse guardare al bene di tutti e non solo a quello personale. Cosa possiamo fare? Guardare Maria, imitare Maria.
Un culto antico con una forte devozione. Quanto ha contribuito alla crescita di una certa consapevolezza e maturità dell’animo degli episcopioti; quanto è importante alla crescita anche per le giovani generazioni?
Per le giovani generazioni sembrerebbe – continua don Serafino La Sala -essere solo la festa del goliardico picnic al piano di Santa Maria. Invece non è così. O meglio dobbiamo tutti insieme, noi più grandi (genitori, istituzioni tutte) inculcare nel cuore dei giovani il significato vero di tutto ciò. Facciamo festa perché il 5 agosto è la festa della Madonna: è Lei il motivo del nostro fare festa perché anche noi, come Lei, siamo di Dio nella bella famiglia che è la Chiesa. In una vita bella e affascinante, non pesante e lontana dalla realtà in cui viviamo.
Il patrono di Episcopia è San Nicola, ma la Madonna del Piano sembra avere una “marcia “in più. Insieme però possono dare di più, cosa in particolare?
San Nicola è il Patrono e titolare della Parrocchia, è una festa ‘minore’ nell’estetica, ma non nella profondità del cuore degli episcopioti. Insieme San Nicola e la Madonna possono aiutarci a vivere bene la nostra vita di fede. È la fede della Chiesa. È la fede che ci rende felici”. La Madonna del Piano porta con sé un uragano buono di pensieri essenziali: riesce a riunire le famiglie, amici lontani, le gioie e i ricordi di un tempo passato vissuto in mezzo a cose e valori essenziali. Quando una stretta di mano un abbraccio e uno sguardo lucido raccoglieva quell’attimo di pura pace che trasformava una semplice e serena risata in un genuino quel senso di familiarità e di profonda conoscenza. Il 5 agosto prossimo sarà per la Madonna del Piano non solo il momento del ritorno, ma del ricordo per tutti quei devoti che per tante circostanze di vita non posso più chiedere un attimo di pace per Episcopia e il mondo nel suo insieme.