Lettera del giornalista al Paese prima della sua morte. «Ci ha insegnato il valore di una vita piena» ha ricordato Alberto Angela
Lutto cittadino a Torino che onora oggi l’amato giornalista, divulgatore scientifico e saggista Piero Angela. Oggi 16 agosto ultimo saluto per l’uomo più stimato d’Italia prima dell’apertura della camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. Il figlio Alberto Angela ha pronunciato un discorso «per ringraziare chi è a casa e chi è fuori ad aspettare di entrare» e per celebrare suo padre Piero deceduto all’età di 93 anni, la cui salma resterà esposta oggi fino alle ore 19.00. Le successive esequie saranno celebrate con cerimonia laica, come espressamente da lui desiderato. La moglie Margherita Pastore e i figli Alberto e Christine sono arrivati in mattinata a bordo di due auto scure, mentre la bara è stata accolta dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessore alla Cultura Miguel Gotor che presenzierà alla cerimonia. Il funerale sarà trasmesso dalla Rai e si svolgerà quindi a Roma.
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Alberto nel suo discorso, ha ricordato la lettera che suo padre ha voluto mandare a tutto il Paese poche ore prima della sua morte, descrivendolo «come se fosse rivolto ad amici a fine serata». Alberto ha poi parlato dell’ultimo insegnamento di suo padre, di «non aver paura della morte» raccontando delle sue ultime ore come un uomo che «si alza dal tavolo dopo una buona cena con gli amici». «Ci ha insegnato il valore di una vita piena», ha concluso Alberto raccontando di come con lui in casa avesse la sensazione di avere accanto un Leonardo Da Vinci ed è proprio del genio toscano che Piero Angela amava ripetere la frase: «Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire». Tantissimi gli amici, i colleghi e collaboratori di Piero Angela, presenti per salutare l’uomo che ha trascorso ben 70 anni della sua vita a lavorare per il servizio pubblico televisivo. A rendere omaggio alla carriera del giornalista, anche la presidente della Rai Marinella Soldi e l’amministratore delegato Carlo Fuortes. Piero Angela non ha smesso di meravigliarci neanche in un momento così difficile della sua vita: poco prima della sua morte, pensando al suo Paese e al senso della vita, ha voluto insegnarci ancora qualcosa lasciando un’impronta eterna nel cuore di chi oggi riflette sulle sue parole e probabilmente sulla missione che ognuno di noi ha su questa terra.
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Di seguito la lettera del giornalista Piero Angela al Paese scritta prima della sua morte:
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.
Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela”