“Il solo raffreddore non può più essere motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola”
«La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022». È quanto annunciato dal ministero dell’Istruzione ai dirigenti scolastici in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023. Il testo inviato agli Istituti sintetizza i documenti elaborati dall’Istituto superiore di sanità nelle scorse settimane. Quest’anno inoltre sarà consentita la permanenza a scuola di bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentino febbre e si chiede ai dirigenti di monitorare le assenze in classe ingiustificate. «Nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre – fa notare il ministero, aggiungendo che – gli studenti possono frequentare in presenza, indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino alla risoluzione dei sintomi ed avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria».
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Inoltre, per tutelare gli studenti fragili, il documento del ministero precisa che «i genitori degli alunni/bambini che, a causa del virus SARS-CoV-2, sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie avverse, devono comunicare all’Istituzione scolastica questa condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola. A seguito della segnalazione ricevuta, sta all’Istituzione scolastica valutare la specifica situazione in accordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra/medico di famiglia, per individuare le opportune misure precauzionali da applicare e garantire la frequenza dell’alunno in presenza e in condizioni di sicurezza». L’accumulo di un numero eccessivo di assenze creano discontinuità di apprendimento – sottolinea il MIUR – e una certa impossibilità da parte degli insegnanti di verificare le nozioni acquisite dagli alunni. In base alle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità va vietato l’accesso a scuola solamente a chi presenta sintomi respiratori acuti, come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito con episodi ripetuti accompagnati da malessere, diarrea persistente, perdita di gusto e olfatto, cefalea, o se si ha la febbre sopra i 37,5° o un tampone positivo.
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Le principali misure di prevenzione del Covid secondo l’Istituto superiore di sanità restano:
* I ricambi d’aria frequenti, attraverso l’apertura delle finestre. Eventuali dispositivi aggiuntivi di sanificazione, purificazione e ventilazione delle aule e dei locali scolastici potranno essere presi in considerazione come misura integrativa, ma non sufficiente, inoltre questi ultimi potranno essere installati dopo che i presidi abbiano richiesto ai dipartimenti di Asl e Arpa di monitorare la qualità dell’aria, infatti, dopo la loro valutazione, i dirigenti scolastici potranno rivolgersi agli enti locali proprietari degli istituti per installare i sanificatori;
* Sanificazione periodica.
Le autorità sanitarie confermano la necessità di una sanificazione ordinaria (periodica) e straordinaria in presenza di uno o più casi confermati di Covid.