Fino al 13 novembre tante manifestazioni e importanti rassegne culturali
Domenica 11 settembre parte la XXIII edizione del Festival Duni di Matera, ideata dal direttore artistico Dinko Fabris di concerto col presidente Saverio Vizziello, Un appuntamento culturale che animerà la storica Città dei Sassi spingendosi anche a Venosa e a Potenza fino al 13 novembre 2022 con 15 appuntamenti, due mostre e diverse iniziative. Una edizione, quella del 2022, che ha scelto la tematica dell'”ascolto”, programmando, per la prima volta uno spazio “visivo”, con due mostre in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera di artisti contemporanei in spazi suggestivi di Matera. Dal 24 ottobre alle 19, sarà visitabile la prima personale nel sud d’Italia di un estroso artista di origini sarde che vive a Parigi, Mirko Congiu, ed inaugura a sua volta una nuova collaborazione con il neonato spazio espositivo nei Sassi Eco Verticale, con il coinvolgimento di Vania Cauzillo e la compagnia teatrale L’Albero anche per visite didattiche. Tanti artisti internazionali saranno ospiti della rassegna intestata al compositore materano settecentesco Egidio Romualdo Duni e accolta nel REMA (la rete che raggruppa i più prestigiosi festival di musica antica europei).
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L’inaugurazione del Festival Duni vedrà protagonista Antonio Florio e il suo ensemble della Cappella Neaopolitana con le voci di Pino De Vittorio, Olga Cafiero, Giuseppe Naviglio e Rosario Totaro. A seguire venerdì 16 settembre sarà invece il violista di fama mondiale Jordi Aval, insignito di prestigiosi premi fra cui un Grammi e già ospite del Festival nella scorsa edizione, a salire sul palco del Teatro Comunale Guerrieri con un programma incentrato sull’antico e il nuovo mondo, col suo storico gruppo Esperino XXI. Mercoledì 9 novembre due virtuosi del violoncello: Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi saranno al Teatro Comunale Guerrieri con il concerto Variazioni su temi sacri e profani. Un appuntamento davvero speciale sarà col gruppo palestinese Al’Ouma di Ramzi Aburedwan il 18 settembre a Matera e il 19 settembre a Potenza, con la partecipazione di Moni Ovadia, come omaggio al 40° anniversario della fondazione dell’Università della Basilicata. Due rassegne speciali: quella dedicata al “principe liutista” Carlo Gesualdo da Venosa, in collaborazione con il Comune di Venosa, con la partecipazione del più famoso virtuoso di liuto del nostro tempo, l’americano Hopkinson Smith (a Matera il 30 settembre e a Venosa il 1 ottobre), e il liutista fra i più interessanti degli ultimi anni Bor Zuljan (il 9 ottobre a Matera e l’11 ottobre a Venosa). La seconda rassegna un ciclo composto dai tre concerti “Antico contemporaneo”, in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica di Matera che vedrà sul podio della neonata compagine lucana Pietro Mianiti (solista il pianista Francesco Nicolosi) il 29 settembre, Daniele Agiman (solista il violino di Elicia Silverstein) il 29 ottobre, quindi il concerto di chiusura del Festival Duni 2022 il 13 novembre con un appuntamento all’Auditorium del Conservatorio di Matera (anticipato il 12 novembre all’Auditorium del Conservatorio di Potenza come omaggio all’Università nel suo 40°) diretto da Fabrizio Festa e con il solista Al Di Meola, chitarrista di fama internazionale, fra i nomi più blasonati dagli anni Settanta ad oggi.
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Tanti appuntamenti culturali di grosso peso culturale continueranno a susseguirsi fino alla data finale del 13 novembre. Grande soddisfazione tra gli organizzatori per questo rinnovato appuntamento in particolare del direttore artistico Dinko Fabbris artefice da anni di questo appuntamento sempre tanto atteso: “Attraverso il Festival Duni la città di Matera torna a risuonare nella sua anima più intima, insieme mediterranea ed europea, antica e contemporanea. Giunti alla edizione numero 23, si può avviare quel bilancio che tra due anni vedrà compiere il quarto di secolo: uno dei festival più longevi non solo in Basilicata ma nell’intera area meridionale. Ed ormai anche uno dei più prestigiosi, soprattutto nell’ambito specialistico che ha intrapreso ormai con determinazione, scandagliando i repertori più inusuali con particolare attenzione ai musicisti del territorio: dal Rinascimento di Gesualdo da Venosa e Trabaci da Irsina, fino al materano Duni e suoi contemporanei del pieno Settecento”.