Costo del gasolio, dei fertilizzanti e problemi di meteo riducono raccolto e qualità del prodotto
La stagione della raccolta del pomodoro entra nel vivo in Basilicata portando incertezza sulla raccolta per l’intera filiera. Molto preoccupati i produttori e le varie confederazioni agricole per l’aumento del costo del gasolio, dei fertilizzanti che vanno ad incidere negativamente sui margini di guadagno. Eppure in primavera gli auspici apparivano positivi con precontratti sottoscritti a 15 centesimi al chilo, solo un paio di centesimi di aumenti rispetto all’anno precedente. Poi il gasolio agricolo, passato da settanta centesimi al litro a un euro e quaranta nell’ultimo periodo, ha messo in allarme le varie aziende agricole lucane. Insomma l’impennata dell’energia e l’incertezza meteo vanificano i progressi fatti coi prezzi di acquisto al campo. In affanno anche la filiera di trasformazione.
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In particolare i problemi di meteo, precisano molte ditte lucane, portano un maggiore prodotto da scartare per garantire la qualità con costi energetici che si traducono con aumenti di elettricità anche di quattro volte riducendo all’osso i margini di guadagno delle categorie e aziende lucane dedite al raccolto stagionale. Raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrato, sarà addio a più di una bottiglia di passata di pomodoro su dieci, con una produzione nazionale stimata in calo di molti miliardi di chili. Un oro rosso con costi lievitati dimolto anche presso gli scaffali di negozi e ipermercati tanto da far pensare che sia più conveniente comprare e non coltivare. L’unica nota positiva appare lo sbocco di mercato offerto dal conservificio Gaudiano di Lavello che ha raccolto oltre settanta tonnellate di prodotto da trasformare, oltre la metà proveniente dalle coltivazioni lucane. Questo fa ben sperare di fronte, al momento, all’unica vera certezza: salsa e pelati costeranno di più.