La Basilicata al sud si distingue per crescita ma servono soluzioni efficaci per i giovani
L’Italia, in particolare, ha fatto registrare la variazione percentuale assoluta del tasso di disoccupazione più alta da maggio a giugno 2022 (+1,9%) rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea. L’indice della disoccupazione giovanile è salito al 23,1% (a fronte di una media Ue del 13,6%), ovvero il terzo più alto nell’Ue, seppur fino a giugno la crescita italiana, dai dati PIL, restava costante. Peggiore, secondo l’ufficio statistico europeo, la situazione in Spagna (35%) e in Grecia (35,5%). In Italia, al sud in particolar modo, un giovane su due tra i 15 e i 35 anni non lavora ed è qui che si concentra la maggior parte dei Neet,circa 3 milionidi giovani non cercano più un lavoro. Gli under 35 italiani solo il 32% gode di un contratto di lavoro stabile mentre il restante vive di lavoro precario che non permette la propria realizzazione personale e professionale e nemmeno dunque una vita autonoma, a riguardo, la quotata femminile supera il 45%. Il 52% dei giovani dichiarano di essere sottopagati, con una retribuzione media inferiore ai mille euro mensili, ma si teme siano anche di più.
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La relazione Education and Training Monitor, che monitora i risultati raggiunti nei diversi Stati membri Ue nel sistema dell’istruzione e formazione descrive l’Italia come una nazione incapace di cambiare pelle con riferimento all’inclusione giovanile e dove è stata rilevata una spesa per l’istruzione tra le più basse d’Europa, ovvero, 3,9% del Pil contro una media europea di 4,7%. «I tassi di partecipazione al lavoro di giovani e donne e restano tra i 15 e i 20 punti inferiori a quelli dei Paesi nordeuropei» è stato affermato dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi nella relazione all’assemblea nazionale nella Sala Nervi in Vaticano alla presenza anche di Papa Francesco. L’Eurostat descrive l’Italia come un Paese sempre più vecchio con uno dei valori di disoccupazione giovanile maggiormente preoccupanti nell’Unione europea.
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Secondo Confartigianato in Basilicata sottolinea che manca una sintesi alta tra scuola e lavoro: “occorre orientare la scuola in modo che diventi luogo di apprendimento a tutto tondo, faciliti la crescita personale, stimoli la motivazione ed accompagni i ragazzi nel delicato passaggio tra scuola e lavoro, basti pensare al gravissimo problema italiano dell’alto tasso di abbandono scolastico e della percentuale di Neet, in Italia assai più elevata della media europea”. La Basilicata a livello di crescita nel 2021 si è distinta ed esprime i risultati migliori al Sud rispetto alla vicina Puglia, Calabria e Campania(con Matera che registra una crescita del 9,4%), ma i dati preoccupano se si pensa spettro dello spopolamento. La provincia di Potenza avrà meno 28510 unità, di cui 8048 tra 15 e 29 anni, e Matera circa 12000, 3563 nella fascia giovani. Questa l’elaborazione del Sole 24 Ore, sui residenti in attività nel nostro Paese nel 2030, fornisce le risposte sul terreno della prospettiva democratica e sul numero dei lavoratori disponibili. Gli ultimi dati dell’Istat dicono che tra otto anni ci saranno 150.000 giovani tra i 15 ed i ventinove anni in meno e 1,83 milioni di potenziali lavoratori tra i 30 e 64 anni in meno. In termini si sottolinea potenziali, la provincia di Potenza avrà meno 28510 unità, di cui 8048 tra 15 e 29 anni, e Matera circa 12000, 3563 nella fascia giovani.