L’astensione in segno di protesta e in attesa della nascita di un partito più vicino ai propri gusti
Il resoconto sull’affluenza al voto non è quello auspicabile. In una società fondata ormai su tanti diritti, l’esercizio del diritto di voto sembra attrarre sempre meno persone. La percentuale di chi non si reca ai seggi aumenta e questo se non è un bene per il Paese, non è un bene in ugual modo per la democrazia, attuale o meno che sia. Molti perseverano nel sostenere che anche il non voto sia un diritto, rifugiandosi nella scusa che sbandiera un’offerta politica poco attraente. L’astensione in segno di protesta e in attesa della nascita di un partito più vicino ai propri gusti è una logica folle oltre che pigra. Ci si dimentica, e molti l’hanno dimenticato anche questa volta, che il voto non è solo un diritto ma anche un dovere. Tenere in considerazione il contesto della società in cui si vive dimostra consapevolezza, valutare l’importanza di appartenere a una comunità testimoniando la volontà di partecipare alla costruzione delle sue istituzioni e delle sue politiche, prescinde dai risultati e dall’impegno che poi dimostra l’uomo o la donna che si elegge, ma quando sarà evidente probabilmente, di questo passo, la democrazia sarà già stata superata.
{module title=”bannerInArticleGoogle”}
In Basilicata èstata pari al 71,11 % la percentuale dei votanti che hanno partecipato alle elezioni politiche di ieri. La percentuale riporta una progressiva crescita dell’affluenza nel corso della giornata in entrambe le province. Fino alle ore 12 era del 13,86 %, alle 19 del 41,27 %, alle 23 del 58,77 %. Stessa cosa non si può dire per i vicini calabresi e pugliesi. In Puglia infatti è andato alle urne il 56,5% degli aventi diritto rispetto al 69,2% delle precedenti politiche. Tra le città capoluogo, quella con la percentuale più alta di affluenza è Bari con il 58,37%, seguita da Lecce 57,8, Taranto 56,5 , Barletta 55,5 , Brindisi 54,8 e Foggia 52,7. La percentuale d’affluenza che si ricava è quella del 63,81% degli elettori, circa il 9% in meno rispetto alle precedenti elezioni politiche in cui si registrò il 72,9%. I dati sull’affluenza registrano un innegabile calo in tutto il Paese ma è nettamente evidente soprattutto al sud, dove infatti sono risultati assenti alle urne quasi metà degli aventi diritto.
{module title=”bannerInArticleGoogle”}
I dati più bassi si registrano in Campania, Sardegna e Calabria, mentre si ricorda che alle precedenti politiche era stato proprio il Sud a trainare i dati di affluenza rispetto al passato. Nonostante si sia avuta un’unica giornata di voto giornata di voto non sono mancati errorie contestazioni. Diverse le difficoltà riportate dai cittadini con il Covid che, nonostante una pec inviata agli uffici del Comune per la richiesta di voto a domicilio non avrebbero ricevuto risposte, elettori denunciati per aver cercato di filmare il proprio voto con il telefonino ed altri che l’hanno addirittura fotografato. In corso in merito indagini della Digos. Le rilevazioni di Youtrend evidenziano che i numeri sono in minor calo nei comuni dove ci sono più laureati, più occupati e con maggiore presenza di stranieri mentre diminuiscono ulteriormente dove c’è maggiore presenza di disoccupati e dove c’è una minor presenza di stranieri. Inoltre in base alle caratteristiche dei Comuni, l’affluenza cala maggiormente in quelli meno popolosi e con il reddito inferiore rispetto a quelli più popolosi e con il reddito medio più alto.