In Basilicata registrati 169 nuovi casi positivi. Resta l’obbligo della mascherine nelle RSA
Sono stati accertati 169 nuovi casi Covid su 677 tamponi tra molecolari e antigenici analizzati nelle ultime 24 ore in Basilicata. Le persone ricoverate sono 22 mentre i nuovi guariti sono 105. Negli ospedali lucani restano sono ricoverate 26 persone, delle quali una in terapia intensiva, al Madonna delle Grazie di Matera. I lucani attualmente positivi sono 4.765. Il bilancio delle vittime della pandemia è di 948 e fino a ieri non è stato segnalato alcun decesso, mentre finora sono state registrate 174.987 guarigioni. Questa settimana sono cinque le Regioni classificate a rischio alto nel monitoraggio settimanale del ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia, ovvero Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Veneto. Le restanti 16 Regioni e Province autonome sono invece classificate a rischio moderato. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati relativi al monitoraggio settimanale afferma: «Dato l’aumento della velocità di circolazione virale, che adesso comincia ad essere abbastanza sostenuto, è importante mantenere comportamenti ispirati alla prudenza e soprattutto effettuare le dosi di richiamo dei vaccini.
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Questo riguarda soprattutto le persone a rischio al fine di evitare le conseguenze più gravi della malattia». In merito alla situazione negli ospedali, si registra una tendenza all’aumento dell’occupazione dei posti di area medica, mentre siamo lontani da qualsiasi soglia di congestione per quanto riguarda le terapie intensive, che rimangono stabili in termini di occupazione. Per quanto riguarda l’Rt, si nota una tendenza all’aumento e siamo ormai al limite della soglia epidemica. Durante la 72esima Sessione dell’Oms Europa in corso a Tel Aviv, il direttore TedrosAdhanomGhebreyesus ha dichiarato che il mondo è vicino alla fine della pandemia di Covid-19.Hanno partecipato all’incontro i ministri della salute e gli esperti di salute pubblica di alto livello di tutti i 53 Stati membri della regione europea dell’Oms. Dato evidenziato è che la scorsa settimana, il numero di decessi settimanali per Covid-19 è sceso al minimo da marzo 2020. “Non siamo mai stati in una posizione migliore per porre fine alla pandemia. Non ci siamo ancora, ma la fine è a portata di mano”ha dichiarato TedrosAdhanomGhebreyesus. Le parole del direttore dell’Oms sorprendono ma restano incisive per tutti. Nel corso della Sessione sono stati resi noti i casi di persone in Europa che hanno sperimentato il Long Covid durante i due anni di pandemia, pari a 17 milioni. Questi individui, comunicano gli esperti, dovranno probabilmente convivere con questi effetti per molti anni a venire. “I modelli indicano un sorprendente aumento del 307% dei nuovi casi di Long Covid nel periodo tra il 2020 e il 2021, indotto dal rapido aumento dei casi confermati di infezione dalla fine del 2020 e per tutto il 2021”.
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Secondo i dati, il rischio di Long Covid aumenta drammaticamente tra i casi gravi di infezione che necessitano di ricovero, con 1 donna su 3 e 1 maschio su 5 che possono sviluppare la malattia a lungo. Anche se c’è ancora molto da imparare sul Long Covid, in particolare su come si presenta nelle popolazioni vaccinate rispetto a quelle non vaccinate e come influisce sulle reinfezioni “questi dati evidenziano l’urgente necessità di ulteriori analisi, più investimenti, più sostegno e più solidarietà con coloro che soffrono di questa condizione” ha dichiarato attraverso un comunicato diffuso dal convegno, Hans Henri P. Kluge direttore regionale dell’Oms per l’Europa. Milioni di persone tra Europa e Asia centrale, soffrono di sintomi debilitanti molti mesi dopo la loro iniziale infezione da Covid e sicuramente non possono continuare a soffrire in silenzio. Secondo il Direttore, proprio per questo, i governi e i partner sanitari «devono collaborare per trovare soluzioni basate su ricerche e prove». In Italia intanto cade uno degli ultimi obblighi della mascherina. A partire dal mese di ottobre, si può salire su bus e treni senza il dispositivo di protezione. L’obbligo resta ancora in vigore fino alla fine del mese nelle strutture sanitarie e nelle Rsa, seppur risulta in aumento rispetto alla scorsa settimana la percentuale dei casi di Covid-19 segnalati nella popolazione in età scolare in confronto al resto della popolazione: 14,9% contro l’11,1% di 7 giorni fa. Il 25% dei casi in questa fascia d’età è stato diagnosticato nei bambini under5, il 39% nella fascia 5-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni.