Sul territorio nazionale il settore vale 3,3 miliardi di fatturato
L’Italia è il primo Paese importatore e il secondo esportatore mondiale di olio, con il 15% della produzione complessiva. La superficie olivetata italiana si estende su 1,1 milioni di ettari, in gran parte in Puglia, Calabria e Sicilia, ma la produzione olivicola in diverse Regioni raggiunge livelli qualitativi eccellenti. Buoni quantitativi anche in Basilicata dove si contano diverse centinaia di ettari di terreni con la presenza di oliveti, tra cui alcuni anche centenari.
{module title=”bannerInArticleGoogle”}
L’olio extravergine di oliva è l’elemento cardine della Dieta Mediterranea, riconosciuta nel 2010 dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. L’annata 2022/23 si presenta come particolarmente scarsa in termini di volumi a livello nazionale ed europeo. Nel nostro Paese la produzione non raggiunge le 230.000 tonnellate, con un calo del 30% dovuto agli effetti dell’alternanza produttiva, ma anche delle alte temperature, con la siccità che l’ha fatta da padrone e in alcune aree per l’attacco della mosca dell’olivo. Ma i numeri della filiera italiana raffigurano comunque un comparto di tutto rispetto: 3,3 miliardi di fatturato (con un peso sull’agroalimentare del 2,2%), 640.000 imprese olivicole, 5.000 frantoi e 220 imprese industriali.