Partono oggi i saldi in Sicilia e in Basilicata. In Sicilia finiranno il 15 marzo, in Basilicata il 2 marzo. Il 3 gennaio partiranno anche in Valle d’Aosta, dove il periodo degli sconti è prolungato fino al 31 marzo. Dal 5 gennaio partiranno anche in tutte le altre regioni d’Italia.
«Stimiamo una crescita dei saldi di oltre il 10% – dichiara il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni – che sarà più utile alla liquidità piuttosto che ai guadagni, che confidiamo possano arrivare dalla rinnovata fiducia che i consumatori ripongono con sempre maggiore frequenza nei nostri negozi orientati verso future strategie legate alla sostenibilità e all’innovazione».
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base: 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (decreto legislativo 206/2005, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. 2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. 5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi Confcommercio, circa 15,4 milioni di famiglie si dedicheranno allo shopping scontato ed ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari quindi di 4,7 miliardi di euro. Ogni famiglia si prevede spenderà in media 304 euro.
Secondo il Codacons, i saldi invernali 2023 saranno all’insegna dell’incertezza. Diffondendo le stime sull’andamento degli sconti stagionali e i consigli ai consumatori per evitare fregature. “Mai come quest’anno i saldi partono all’insegna dei dubbi e dell’incertezza da parte delle famiglie – spiega il presidente Carlo Rienzi – Caro bollette e inflazione alle stelle hanno eroso la capacità di acquisto dei cittadini, e spingeranno una fetta di popolazione a rinunciare agli acquisti non indispensabili. Molti consumatori, poi, hanno approfittato del Black Friday dello scorso novembre per acquistare abbigliamento e accessori a prezzi scontati”.
Ecco i 10 consigli diffusi dal Codacons per evitare fregature e fare gli acquisti in tutta sicurezza:
1) conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) Girare nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4) Consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
5) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9) Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.