I sindaci del Sud scrivono al Presidente della Repubblica Mattarella. Meglio dire l’associazione “Sindaci del Sud- Recovery Sud”, che raggruppa al momento ben oltre 336 primi cittadini del Sud, dal Molise alla Sicilia, meno la Sardegna, subito dopo il discorso di fine anno, hanno preso carta e penna e scritto a Sergio Mattarella. Per la Basilicata la lettera è autografata dal sindaco di San Paolo Albanese, Mosè Antonio Troiano che in ben 18 righe formula, alla massima istituzione della Repubblica una precisa riflessione, chiare osservazione rimanendo in attesa di ricevere altrettanto risposte. “Al Presidente Mattarella abbiamo chiesto – precisa subito il sindaco Mose Antonio Troiano- visto che nel suo intervento di fine anno ha parlato di differenze tra i territori del nostro paese, di suggerire al Governo di porre in essere delle precise soluzioni che riducano queste differenze tenendo presente i problemi della mortalità infantile, il ricorso a cure mediche fuori regione, il tasso di disoccupazione, la dotazione infrastrutturale, la qualità del sistema scolastico e universitario. Per l’occasione abbiamo chiesto a Mattarella di indicarci una data per essere ricevuti per spiegare ancora meglio le nostre richieste”.
L’associazione nata del 2021, capofila il comune pugliese di Acquaviva delle Fonti e del suo sindaco Davide Carlucci che ne ha voluto fortemente la costituzione, nasce all’indomani dell’incontro napoletano sulla destinazione delle risorse del PNNR e sulla promessa che il 70 per cento delle risorse fosse da destinare al Sud per poi ricevere la promessa del solo 40 per cento. Su questo punto il sindaco Mosè Antonio Troiano ci tiene a sottolineare che: “L’associazione è nata appunto per rimarcare quanto stabilito dalla Comunità Europea, e cioè: al Sud spetta il 70 per cento del Recovery Fund. Il Governo, invece, ha concesso il 40 per cento e, così facendo, ha tenuto in considerazione esclusivamente la percentuale della popolazione, escludendo la percentuale di disoccupazione ed il PIL, ossia, le vere condizioni per cui l’Europa ha concesso all’Italia 221 miliardi di euro”. Negli ultimi mesi sette sindaci dell’associazione, insieme anche il sindaco Mosè Antonio Troiano, sono stati ricevuti a Bruxelles da rappresentanti della commissione europea per approfondire il tema: “A cui abbiamo continuato a ribadire le nostre precise indicazioni frutto anche delle nostre esperienze amministrative”. Ben dieci punti ben chiari senza sé e ma: “La necessità di un piano straordinario di assunzioni nei Comuni del Sud in deficit di personale; borse di studio Mediterranee e legge per agevolare il rientro dei cervelli in fuga; rifiuto dell’autonomia differenziata. Questa riforma è ormai anacronistica, in quanto concepita prima della pandemia, che ha fatto emergere tutti i limiti della sanità regionalizzata; attivazione del fondo da 4,6 miliardi per la perequazione infrastrutturale portando finalmente a termine la ricognizione dei fabbisogni, individuando gli obiettivi e coordinando le iniziative con Pnrr e Fondi strutturali; investimenti per il rilancio delle aree produttive nelle aree meridionali; attuazione dei Lep in particolare sui servizi di istruzione a livello comunale, i cui fabbisogni standard oggi sono in larga parte ancorati alla spesa storica, e sugli assistenti sociali, attuando in modo costituzionalmente orientato il livello di un assistente ogni 5.000 residenti; piano di valorizzazione dei beni culturali del Mezzogiorno con la riforma dell’Art Bonus. Infine e non da ultimo un piano di sviluppo turistico-naturalistico destinato alle aree interne del Mezzogiorno (transumanza, saperi, sapori) e alla valorizzazione della dieta mediterranea come stile di vita”. Ora si attendo precise indicazione dal Presidente Mattarella.