Un dibattito di grande attualità con un ospite d’eccezione: l’ex Sottosegretario di Governo al Ministero delle Finanze l’onorevole Pino Pisicchio, Professore ordinario di diritto e spazio pubblico. L’evento tenutosi venerdì 13 gennaio presso presso lo storico Palazzo dell’Università di Martina Franca perla della Valle d’Itria, ha inaugurato la stagione di Colturazione, manifesto culturale che va oltre i confini della Regione Puglia presieduta dall’avvocato Angelo Lucarella. Con l’onorevole Pisicchio erano presenti Luca Conserva (presidente dell’Associazione Artigiana di Martina Franca, giurista ed ideatore del format culturale “Amore e Politica”), Lella Miccolis (Presidente del Consorzio Italiano Compostatori, Vicepresidente di Confindustria Taranto, Consigliere del CdA dei Teatri di Bari, Ambassador GammaDonna), Giulietta Marangi (avvocato ed ex consigliere comunale), la moderazione è stata affidata a Federica Marangio giornalista e scrittrice. Il dialogo è stato incentrato sull’ultimo impegno di Pino Pisicchio“La politica come mestiere. Non manuale per carriere, militanze e cittadinanza”edito da Rubbettino. Tutto nasce dalla semplice riflessione dello stesso autore: la politica è importante, ma non sappiamo dove attingere informazionicomplete su come funziona veramente, sulla sua storia, sui suoi protagonisti, sul suo futuro. Cento ottantasei pagine per dire che la politica del marketing totale, che si muove fuori dagli assi cartesiani della mancanza del popolo comincia a non interessare più nessuno. Una politica senza partiti interessa a pochi. Pagine chiare e nette con cui ben si mette in luce il pensiero dell’autore che chiarisce comeuna volta c’erano i partiti, ormai persi nella notte della memoria collettiva, che risultavano rassicuranti per la loro continuità. Partiti che nell’attualità sono diventati dei “brand” effimeri, concepiti con gli stessi criteri di un prodotto commerciale destinato a durare una stagione o poco più. La loro scomparsa, per l’estinzione di ciò che li faceva vivere, come la democrazia interna, la militanza, l’insediamento territoriale, ha trascinato in un buco nero la politica. Il partito è l’ingrediente fondamentale della politica, quella vera. Ogni attività umana, ancorché concepita in modo non professionale, ha le sue regole ed esige competenza: insomma, va svolta con professionalità. Per questo, una volta ci pensavano i partiti a formare la classe politica, perché non si arrivava al vertice dello Stato ignari dei rudimenti della cultura politica. Oggi si arriva in politica nudi e digiuni. Una analisi e una sintesi curata nel particolare, con una lucida estrema per cercare di indicare strumenti e percorsi per sostituire il vuoto dell’attualità generatosi dall’assenza di conoscenza della politica così com’è. Insomma una serata di grande slancio culturale, per usare le parole del Presidente Lucarella di Colturazione:
per coltivare la cultura nelle sue varie forme, educativa, economica, giuridica, politica, danno un valore concreto al paese.
Il futuro?Pisicchio è netto:
La felicità resta l’unico movente della politica post-ideologica che deve coniugarsi con una dimensione pubblica in cui il privato possa interagire con il pubblico.
La politica strumento per la costruzione della storia dei popoli:
Che non può non avere non avere come obiettivo altro diverso dalla felicità.