È ripartito il servizio mensa a Matera ma il ‘pasto’ questa voltalascia l’amaro in bocca a tante famiglie fortemente deluse ed amareggiate per l’inaspettato aumento delle tariffe del nuovo servizio. Venuti a conoscenza quasi per caso delle nuove tariffe, i genitori materani, chiedono da giorni spiegazioni soprattutto in merito alla mancanza di comunicazione da parte dell’amministrazione dell’aggiornamento effettuato, che rende a Matera un servizio che già, per sua natura e funzione, stupisce che non sia considerato essenziale, pressoché un lusso. Esaminando le tabelle degli aumenti infatti, si evidenzia chiaramente una forte discrasia tra le tariffe della mensa al 17 marzo 2021 confermate con una delibera dello scorso 9 marzo 2022 e le tariffe modificate lo scorso 17 novembre con una decisione effettivamente priva di adeguata e tempestiva pubblicità.
Invariato il numero di esenti, per chi ha un reddito superiore a17mila euro il costo del pasto resta 4,65 ma con la differenza che in caso di secondo figlio anche quest’ultimo paga il massimo previsto, mentre risultano decisamente più importanti le differenze tra i redditi più bassi.Infatti chi ha un Isee tra 0 e 4000 euro si ritrova un costo a pasto addirittura triplicato, ovvero, da dover far fronte ad un costo pari a 0,85 centesimi a pasto oggi si ritrova con un costo pari a 2,40 euro a pasto, riscontrando un aumento di ben 1,55 euro a pasto; chi ha un reddito tra i 4 e 6mila euro ha un costo praticamente raddoppiatoinquanto oggi il prezzo del singolo pasto invece di essere 1,55, passa a 3 euro; chi ha un reddito tra 6 e 11mila euro ha un aumento di 1,45 euro a pastoinfatti da 2,65 oggi la spesa per chi rientra in questa fascia passa 4,10 euro, quasi quanto spende chi ha il reddito più alto.
Quel che rilascia particolare perplessità è che l’aumento del costo si riduce in maniera proporzionata all’aumento dell’Isee. Più è alto l’Isee e meno alta è la percentuale di aumento del costo del pasto, allora che senso hadefinire i costi dei pasti in base all’Isee? L’ Amministrazione è inciampata in un errore o in una svista contrattuale?
L’assenza di confronto con le scuole ed i genitori, l’assenza di spiegazioni precedenti quanto successive alla decisione presa, la mancata pubblicazione della delibera e il silenzio che persiste da parte dell’Amministrazione comunale, attenziona ancor più il tutto e suscita chiaramente rabbia. In mobilitazione il comitato dei genitori ‘mensa tutto l’anno’, più proteste sono in fase di organizzazioneda parte di movimenti spontanei di cittadini e sembra essere partita qualche giorno fa, anche una petizione di protesta on line che coinvolge già diverse famiglie.
Certo è che triplicare i costi della mensa ha chi ha 4mila euro di reddito Isee resta un’assurdità, così come è assurdo che le tariffe siano cambiate a metà anno, non dando ai genitori dunque una scelta adeguata alle proprie possibilità. Dopo una lunga interruzione del servizio, dovuta secondo il sindaco Bennardi e l’assessore Piscopiello, ai tempi fisiologici del passaggio di consegne tra il gestore precedente e il nuovo aggiudicatario della gara, la società per azioni romana “Vivenda”,il servizio mensa si, è ripreso, ma ad oggi, con una palese e gran bella beffa, oltre che con un servizio già a detta di molti discutibile e di dubbia provenienza.