Il progetto si chiama. Un’idea, come fattore di sviluppo del patrimonio culturale Arberesh, delle sette comunità presenti in Basilicata insieme a partner internazionali. L’obiettivo è quello di conoscere i sapori e saperi dell’intero patrimonio Arberesh per unire tutti le 50 comunità presenti in tutta Italia. Questa l’architrave del progetto forti dell’unione che nasce dalla lingua comune che arriva fino alla tavola. Si parte dal comune di Barile, comune capofila, fino ad arrivare a Brindisi di Montagna che ne è parte per motivi gastronomici come precisa il sindaco Gerardo Latorre: Noi abbiamo ottenuto solo quella tradizione culinaria: la pasta con la mollica, la Scarcella, dolce rustico pasquale, i peperoni ripieni in agro dolce. Quindi tutto quello che è agrodolce lo abbiamo mantenuto a tavola”.
Un progetto finanziato dal Fesr Basilicata 2014/2020 dedicato ad una cultura che è stata capace di sopravvivere per oltre 550 anni in un ambiente estraneo ora diventato un’opportunità di ricchezza per l’intero territorio lucano. Il traguardo finale per queste comunità è quello di consolidare un vero e proprio partenariato internazionale che guarda all’intero mediterraneo anche grazie alla partecipazione del comune di Durazzo e dell’isola di Gozo situata a 4 chilometri a nord-ovest dell’isola di Malta, entrambi presenti come rappresentanti nelle giornate di lavoro. L’obiettivo è avere un marchio Arberesh come precisa Nicola Allegretti,project Manager “WeareArberesh”:
Un marchio Arberesh che identifichi la cultura, il turismo immaginando Slow Food, ristoranti e prodotti Arberesh che siano italiani ama anche albanesi.
Sulla stessa frequenza anche il capo del dipartimento Turismo del comune di Durazzo FloretaKertusha:
È un viaggio nella storia, una storia che unisce che non ci divide. Questo per noi è molto importante.
Gli appuntamenti proseguiranno oltre che in Basilicata, a Malta già nel prossimo marzo e in Albania a giugno tutto al fine di realizzare attraverso influenze storiche comuni una contaminazione positiva non solo culturale ma anche economica.