Il ruolo della donna nella società enotria è il tema dell’incontro in programma mercoledì 8 marzo a partire dalle ore 16.30 presso la sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro. L’importanza e la centralità della donna enotria all’interno dell’oikos e del gruppo sociale traspare in pieno tra fine VII e inizio V secolo a.C., quando, al pari degli uomini armati di spada o di alto livello sociale ostenta servizi ceramici con vasi di importazione o imitazione ellenica o etrusco-tirrenica. Spesso è possibile trovare anche vasi in bronzo e strumentari metallici (graticola, spiedi, graffione) connessi con le cerimonie conviviali del banchetto (sacrificio e consumo delle carni) e del consumo del vino che nel mondo greco erano di esclusiva prerogativa maschile. E’ una immagine della donna di status elevato con ornamenti e abbigliamento che rinviano alla koin adriatico-balcanica, ricorrente in gran parte del mondo italico: da quello etrusco-tirrenico a quello adriatico-piceno e peuceta, con cui l’Enotria condivide diversi aspetti della cultura materiale. L’accesso è gratuito. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo tutte le donne potranno visitare il museo gratuitamente. All’incontro saranno presenti Anna Maria Mauro, della direzione regionale dei musei della Basilicata e direttrice del Museo Nazionale di Matera, i sindaci; Enrico Bianco, sindaco di Policoro, Salvatore Cosma, sindaco di Tursi e Valentina Viola, sindaco di Chiaromonte e vicepresidente del Parco Nazionale del Pollino. I lavori saranno introdotti da Carmelo Colelli, direttore del Museo Archeologico Nazionale della Siritide, l’archeologa Addolorata Preite invece sarà impegnata a parlare del “ruolo della donna nella società enotria”.
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