“Un animale di teatro e di cinema che non si ripeterà mai più nella storia del teatro, è impossibile. Sono quelle forze della natura che si scatenano e ti danno un prodotto. Anna era così. Non aveva bisogno della voce, Lei parlava con le mani”. Così in un’intervista del 1979 Eduardo De Filippo descriveva Anna Magnani nata il 7 marzo del1908 a Roma. Considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia del cinema, tra le poche attrici, la prima italiana, a essere considerata in tutto il mondo una grande personalità artistica. Celebri le sue interpretazioni, soprattutto in film come Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma e La rosa tatuata. Quest’ultimo le valse nel 1956 un Oscar alla miglior attrice protagonista. La prima attrice non di lingua inglese a ricevere il premio. Soprannominata “Nannarella” la grande attrice italiana esordi nel film Tempo massimo (1934) di Mario Mattoli. Nei primi anni Trenta si cimentò anche nel doppiaggio: sua la voce di Joan Crawford nell’edizione italiana di Pioggia. Nel 1932 Anna Magnani e Paolo Stoppa lavorarono insieme nella compagnia di Antonio Gandusio. Nel 1934 passò alla rivista, accanto ai fratelli De Rege, lavorando poi, a partire dal 1941, in una fortunata serie di spettacoli con Totò. Nel 1944 recitò nella rivista Cantachiaro di Franco Monicelli, Italo De Tuddo, Garinei e Giovannini, e nel 1945 in Soffia so’… Il debutto cinematografico avvenne nel film La cieca di Sorrento (1934) di Nunzio Malasomma, nonostante nel 1928 fosse già apparsa, in un ruolo marginale, nella pellicola Scampolo di Augusto Genina. Il 3 ottobre 1935 sposò il regista Goffredo Alessandrini, con cui nel 1936 girò Cavalleria, dal quale si separò nel 1940, divorziando poi solo nel 1972[22]. Nel 1938 prese parte al film La principessa Tarakanova di Mario Soldati, dove non recitò con la propria voce, ma fu doppiata da Marcella Rovena. Con Pier Paolo Pasolinila Magnani uno dei personaggi leggendari della sua grande carriera, una prostituta dal cuore tenero che rappresenta la vitalità e l’umanità della Roma ai margini, quella delle periferie prima di tutto esistenziali. Momenti durissimi e altri poetici, Mamma Roma è un’opera che chiude il Neorealismo reinterpretandolo nel più doloroso dei modi. Capolavoro drammatico e appassionante. Le spoglie dell’interprete fra le più amate del cinema novecentesco italiano si trovano al cimitero di San Felice Circeo, in provincia di Latina, dove possedeva una villa dove era solita trascorrere i momenti del suo tempo libero. Di quel volto tragico frutto di interpretazioni sanguigne, di temperamento passionale molti ricordano quel pensiero di Papa Francesco in una delle sue udienze del mercoledì, era l’8 giugno del 2022, ricordando Anna Magnani e del mito della giovinezza disse: “Mi viene in mente una saggia attrice italiana, Anna Magnani, che diceva “non toccare le rughe, ci ho messo tanti anni ad averle”. Una grande donna, una grande attrice, tutte racchiuse in una sua bellissima frase:” Non so se sono un attore, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto”.
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Complimenti!! una bellissima recenzione, non facile, per un’attrice così incisiva nella storia della cinematografia italiana e mondiale. Una donna che ci rappresenta a pieno titolo!!