Avrebbe compiuto fra qualche settimana 75 anni don Peppino Labanca storico, per molti, parroco di Tursi dagli anni 80 fino al 2000. Umile servitore nella vigna del Signore, definito da tanti l’uomo dall’aria buona che sapeva accogliere ed avvicinare tutti alla parola di Dio. Per mezzo secolo ha servito la chiesa dedicandosi con maggiore attenzione ai giovani, alle generazioni future, facendo nascere a Tursi, suo secondo paese, natio di Terranova del Pollino, il movimento dei Focolarini e i giovani per un mondo unito di Chiara Lubich. Il prossimo agosto avrebbe compiuto ben cinquant’anni di sacerdozio, ordinato sacerdote il 25 agosto 1973: a ben 9 anni i primi sintomi di una grande vocazione, poi l’incontro con don Giuseppe Gatto suo Sacerdote dell’epoca che riuscì a convincere i suoi genitori a farlo entrare in seminario. A Potenza frequenta le scuole medie, poi Salerno il liceo classico e l’Università. Laureato in teologia, fu ordinato Sacerdote da Monsignore Tommasini. Nominato parroco di Tursi dal 1982, gli vengono da subito conferiti i titoli di cancelliere vescovile dai vescovi Franco Vincenzo e Pierro Gerardo. Nel 2002 per disposizione del neo eletto vescovo Monsignore Francesco Nolè, don Giuseppe subentra al posto di don Franco Lacanna, trasferito a Francavilla in Sinni. Polso fermo nella guida delle sue parrocchie senza nessuna particolarità per come sempre diceva, per chi non lo dimenticherà mai: “I fedeli sono tutti uguali e tutti figli di Dio”. I social sono pieni di testimonianze che in queste ore non possono dimenticare la sua opera di grande condottiero di una chiesa a suo intendimento umile e generosa verso gli umili. “Sei stato un faro che ha illuminato la strada a tanti nostri ragazzi. Sempre educato, rispettoso, gioioso nell’annunciare a tutti la Parola di Vita di Chiara Lubich”. Bello il pensiero di chi dice: “Hai profuso in vita ai tuoi ragazzi e a tutte le persone resteranno per sempre. Sei stato un punto di riferimento oltre la tua amata Chiesa per tutti quanti noi”. Ed ancora: “Sei riuscito ad unire con il tuo modo semplice tutta l’Italia”. Non si può non annotare chi ricorda una circostanza diversa dal solito: “Per alcuni anni, quando andavamo o tornavamo dalla Sicilia, c’era la fermata da don Peppino Labanca che ci diceva: “Passate che vi faccio trovare il pranzo pronto! “E poi si chiacchierava e altri doni e benedizione che ci ha dato la tua amicizia”. Importante anche il pensiero del sindaco di Tursi, Salvatore Cosma di cui è stato suo studente: “È stata una grande guida spirituale per la comunità e anche per me. Perdiamo una grande guida e porteremo avanti i suoi insegnamenti e il suo esempio”. I funerali si celebreranno domani, sabato 11 marzo alle 11,30, nella cattedrale SS Annunziata di Tursi.