Alla vigilia del debutto della Rappresentativa Serie D alla 73esima edizione della Viareggio Cup, è arrivato un prestigioso riconoscimento speciale all’avvocato martinese Luigi Barbiero. Premio ampiamente meritato frutto di un grande lavoro svolto negli anni con abnegazione, professionalità ed attenzione verso ogni singolo problema riguardante il calcio dilettantistico. Attualmente coordinatore del dipartimento Interregionale, Luigi Barbiero ,persona di grande spessore morale ed umano, ha ricoperto diversi incarichi di rilievo nell’universo del calcio dilettantistico sempre con grande vivacità sportiva ed un profondo impegno intellettuale. Dal 1989 al 1999 tesserato con la società Martina ricoprendo vari incarichi fino a quello di Vice Presidente esecutivo. Dal 1999 al 2000 dirigente del Rutigliano con in carico di Direttore Generale. Dal 2000 al 2002 dirigente dell’Ostuni con incarico di Vice Presidente esecutivo e responsabile area tecnica. Dirigente Federale: dal 2001 al 2008 Consigliere del Comitato Interregionale. Dal 2009 al 2011 Referente del Consiglio dei Dirigenti delle società di Serie D. Dal 19.12.2018 fino al 18.6.2019 Commissario Straordinario C.R. Campania LND. Tra i tanti riconoscimenti spicca la Stella di Argento al merito sportivo conferita dal Presidente del CONI per l’anno 2017.
Un vita nel calcio, con meritati riconoscimenti. L’ultimo più prestigioso. Qual è stata la prima sensazione e a chi hai dedicato questa emozione?
Ricevere un premio è sempre emozionante ma in questo caso dopo aver letto le motivazioni all’emozione si è aggiunta una grande commozione. Una immensa soddisfazione per me e per tutto il movimento. Condivido con grande orgoglio questo riconoscimento con tutte le società della serie D ed i loro Presidenti e dirigenti, con gli amici del consiglio del dipartimento interregionale e con il Segretario. Dedico questo premio alla Lega Nazionale Dilettanti ed al Suo Consiglio Direttivo, dal Presidente Abete ai Presidenti Regionali, perché hanno sempre creduto nel nostro progetto sostenendone tutte le idee e le proposte con l’auspicio che la Serie D possa continuare a rappresentare un punto fermo del calcio italiano per esprimere i suoi indiscussi valori morali, calcistici ed agonistici.
Una vita nel calcio, ma anche a in una serie semiprofessionistica dove fioriscono anche bravi e talentuosi giocatori. Cosa è cambiato dal tuo arrivo e cosa serve per preservare questo importante chiamiamolo vivaio?
Credo che il calcio dilettantistico non rappresenti solo la vera base del calcio italiano ma il vero bacino di utenza per le generazioni future. Il campionato di Serie D, difficile, impegnativo ma appassionante è davvero ricco di talenti che le società in moltissimi casi hanno formato nei propri settori giovanili. È la storia e la statistica che conferma il tesseramento di tantissimi giovani per le società professionistiche di serie A, B e Lega Pro, compresi gli ultimi trasferimenti del mercato di gennaio 2022. Le società dilettantistiche hanno bisogno del giusto e meritato riconoscimento economico dai club professionistici per i sacrifici sostenuti per la crescita e formazione dei ragazzi attraverso la filiera del settore giovanile”.
Questo premio ti unisce alla lista di altri illustri vincitori del premio come l’ex CT campione del Mondo Marcello Lippi. Un riconoscimento che va oltre con un significato speciale, quale?
Si tratti di un riconoscimento nei confronti di un movimento, quello della Serie D, molto attivo e sempre in costante aggiornamento di pari passo con l’evoluzione dei sistemi calcistici di natura tecnica ed agonistica. Personalmente è un grande onore essere accomunato nell’albo d’oro a personaggi che hanno fatto la storia del calcio italiano, oserei dire mitici, e che ancora oggi rappresentano un modello sportivo ed umano a cui fare riferimento. L’auspicio è che le generazioni future possano fare tesoro dei sacrifici e delle conquiste raggiunte fino ad oggi per altri lungimiranti risultati che possano ancora di più migliorare il calcio dilettantistico.
Un calcio che vuole migliorare ha bisogno di trovare gente appassionata, competente, capace con la voglia di formare prima gli uomini e poi i professionisti. Ma ci vogliono gli uomini. Luigi Barbieri è tra questi.