La Corte di Appello di Potenza qualche settimana fa ha rigettato il reclamo del Ministero dell’Interno, all’epoca in carica la potentina Luciana Lamorgese, proposto avverso il decreto di primo grado, emesso dal Tribunale di Matera dell’agosto 2021, con il quale veniva confermata la sua incandidabilità in conseguenza dello scioglimento del Comune di Scanzano per presunte infiltrazioni mafiose. Stiamo parlando di Raffaele Ripoli eletto sindaco nel giugno del 2016 con oltre il 34 per cento delle preferenze, ben 1490 voti a capo di una lista civica “ Movimento Civico Scanzanese”. Tre anni dopo, dicembre 2019, a norma del Testo unico degli Enti Locale, su proposta del Ministro degli Interni Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, venne sciolto. Ora Raffaello Ripoli può parlare in coscienza senza macchie o ombre politiche. Quattro chiacchiere in libertà con il solito suo tranquillo sorriso:
Partiamo dalla fine: l’ultimo atto della sua infinita vicenda giudiziaria è il provvedimento della Corte d’Appello di Potenza che rigetta il reclamo proposto dal Ministero dell’interno sulla sua candidabilità. Da “uomo libero” qual è stato il primo pensiero?
Il primo pensiero è andato alla mia famiglia, a mia moglie che mi è sempre stata accanto senza mai vacillare, ai miei fratelli,ai miei genitori che, sebbene non ci siano più da anni, mi hanno lasciato un “patrimonio inestimabile” di valori! Sono andato a trovarli al cimitero per ribadirgli che io quel “patrimonio inestimabile” non l’ho mai tradito! In un secondo momento il mio pensiero è andato alla mia comunità ed alla mia amministrazione che non meritavano di essere martoriate, così come invece sono state. Resto convinto che l’art. 143 del Tuel che prevede lo scioglimento, pur condividendone l’impianto teso alla prevenzione di infiltrazioni criminali, andrebbe profondamente riformato.Ma è un discorso troppo lungo e tecnico da affrontare.
La premessa per raccontarsi è quello di chiederLe: cos’è la politica per un cittadino che non ha mai pensato di slegarsi dall’impegno verso la sua comunità.
La politica è passione allo stato puro, è spirito di servizio verso i cittadini della propria comunità. Non bisogna necessariamente rivestire una carica pubblica per occuparsi di politica. Lo possono e lo devono fare tutti i cittadini giacché sono proprio le scelte politiche che poi si riverberano e determinano la qualità della vita di chi in una comunità (che sia locale, nazionale od internazionale) ci vive, ci lavora ed opera. Ne consegue, dunque, che i cittadini debbano partecipare attivamente e democraticamente alla vita politica. E’ fondamentale riavvicinarli e coinvolgerli considerato che negli ultimi anni prevale il disgusto e la protesta rispetto all’affezione ed alla proposta.
Partiamo dal 2011. Sindaco di Scanzano è Salvatore Iacobellis con la Lista Civica – per Scanzano Uniti. Cinque anni dopo il 5 giugno 2016 lei viene eletto sindaco a 46 anni con la lista civica Movimento Civico Scanzanese. Cosa si mette in moto, quali le prime cose che mette sul tavolo dell’amministrazione e quale, se vi è, il rammarico maggiore?
Abbiamo da subito pianificato una riqualificazione della Città, sia sotto l’aspetto del decoro urbano che di riorganizzazione amministrativa. Abbiamo riqualificato il verde; effettuato tagli agli “sprechi” utili anche a sanare una spaventosa debitoria ereditata; abbiamo riattivato il mondo del terzo settore facendo tornare a vivere le piazze della Città con eventi ludici, culturali etc;abbiamo dragato risorse economiche per milioni di euro attraverso la partecipazione ai bandi regionali, nazionali ed europei e, per inciso, mi dispiace che ancora oggi tutte le opere finanziate non siano state cantierate; abbiamo dato slancio agli investimenti trovando risorse per riqualificare la vecchia zona artigianale (ed i lavori sono di recente partiti) e per attivare la nuova zona artigianale (sorgono capannoni ed attività foriere di posti di lavoro); per riqualificare le zone balneari (e speriamo che non vadano persi i fondi recuperati); per creare luoghi di aggregazione per i nostri giovani (via Morlino); per risolvere, pur con mille difficoltà, i problemi dello smaltimento rifiuti che al momento del nostro insediamento era davvero drammatico; per avere un presidio stabile delle forze dell’ordine; per installare un impianto di videosorveglianza; e tante, tante altre cose. Non mi dilungo oltre per non tediare i lettori ma, in estrema sintesi, abbiamo messo tanto spasmodico impegno per affrontare e risolvere le centinaia e centinaia di criticità della Città. Il rammarico è che non ci è stato concesso il tempo per portare a termine tante azioni intraprese.
Poi succede qualcosa che interrompe la sua gestione: lo scioglimento per mafia nel 2019. Uso distorto della cosa pubblica in favore di soggetti o imprese collegati direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata. È questo il succo della lunga relazione del Ministro dell’Interno. La strana sera dell’11 agosto 2018 si è esibito un cantante neomelodico chepare nei suoi testi esaltasse il mondo criminale. La verità alla fine quale è stata?
Guardi, io non posso e non voglio ritornare ancora una volta sulle motivazioni che hanno condotto allo scioglimento del Consiglio Comunale. Rispetto, ma non condivido, tutti i provvedimenti intervenuti nella vicenda in questione, ma, come le ho già detto prima e visto che mi sollecita, l’art.143 del Tuel andrebbe riformato profondamente, almeno nella parte in cui lascia troppa discrezionalità e generalizzazione, facendo venir meno le certezze del diritto. Detto in parole povere, pur comprendendo la finalità “preventiva” di evitare infiltrazioni criminali, non condivido che per responsabilità personali di pochi ed assai risalenti nel tempo, a pagare debba essere una intera Città. I provvedimenti dovrebbero essere tempestivi ed a pagare dovrebbe essere unicamente chi ha sbagliato, se di errori si tratta. Se prevenzione deve esserci, come è giusto che sia, andrebbe fatta per tempo e da organi superiori che, invece, intervengono sempre troppo tardi. Un esempio: lo Stato” dove era quando il territorio di Scanzano veniva privato di ogni presidio di legalità e ne è privo ancora oggi? Mi fermo qui che è meglio. Quanto al concerto, per restare in tema musicale, sono stati spesi “fiumi di parole”. Esso è stato ritenuto fondamentale, nell’ambito dell’esercizio del potere discrezionale da parte degli organi che hanno adottato il provvedimento, tra le cause che hanno portato allo scioglimento. Io posso solo ribadire che lo stesso era inserito in un cartellone estivo che prevedeva una pluralità di eventi (circa sessanta), proposto, come ogni anno, dalla pro loco e che giammai avremmo immaginato essere motivo di scioglimento. Non so se quella serata sia stata “strana” o meno perché non c’ero. Posso solo dirle che recentemente, in casi analoghi, alcuni concerti “controindicati” mi risulta, avendolo appreso dalla stampa, che siano stati preventivamente impediti dalla Questura e dalla Prefettura. Aggiungo, inoltre, che a me non piace la musica neomelodica sebbene adori alcuni autori napoletani (Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Enzo Avitabile, Eduardo Bennatoetc). Peraltro, in una fase successiva, allorquando fu diffuso un video che accostava a tale concerto una “immagine gravemente lesiva del paese” il sottoscritto, a nome dell’intera amministrazione comunale, ne prese le distanze e lo condannò fermamente e pubblicamente. Non è bastato, evidentemente, ad evitare lo scioglimento.
Finalmente le elezioni nel novembre 2021 eletto il sindaco Mario Altieri , 69 anni, con la lista Scanzano Rinasce. Non c’è la proclamazione perché viene accertata una incandidabilità. Altro commissariamento. Ora cosa serve di vero e concreto ad un comune fermo in tutti sensi da diverso tempo?
Serve senso di responsabilità. Mi spiego: Io non mi sono candidato a Sindaco, né tantomeno a semplice Consigliere Comunale, per rispetto verso l’intera Città e tanto poiché, avendo questa “spada di damocle” del ricorso pendente, non ho voluto mettere lontanamente a rischio la mia comunità rispetto ad ulterioricommissariamenti. Tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile. Si evitino egoismi ed egocentrismi e si pensi davvero, e non solo a chiacchiere, al bene della Città.
Un’ultima verità: a chi verrà eletto cosa dirà di fare da subito per la sua Scanzano?
Riaffermare e rinobilitare il concetto di “Scanzanesità”. Io, pur non essendoci nato, vado fiero ed orgoglioso di appartenere a questa splendida Comunità, troppe volte ingiustamente bistrattata e da troppi anni marchiata ed etichettata in modo negativo. Torni ad essere protagonista in positivo e ad essere ammirata per le proprie bellezze, risorse e per l’ospitalità ed il calore della propria gente, capace di una accoglienza unica e straordinaria.