L’inizio dei lavori era previsto per lo scorso 28 febbraio per terminare a metà aprile. Questo era il crono programma messo in campo dall’Anas. Pulizia della vegetazione e arbusti, disgaggio e rimozione di “massi instabili” questi i primi interventi. Al momento nulla di tutto questo si è visto all’orizzonte tanto che gli operatori turistici e le associazioni dei cittadini e di categoria hanno preso carta e penna e scritto al presidente della Giunta regionale, al Prefetto di Potenza e al Commissario Straordinario all’Emergenza, Daniele Stoppelli. La Statale 18 chiusa dallo scorso 30 novembre a causa di una frana, avvenuta alle cinque di mattina all’altezza del chilometro 241,800, che fece precipitare sulla spiaggia una parte del costone bloccando di fatto il traffico veicolare che collega la parte marittima lucana con vicino Cilento, è ancora ad uno stadio iniziale: tutto bloccato. Da qui la richiesta da parte di associazioni e operatori turistici del posto di un tavolo urgente, con Regione, Prefetto e lo stesso Commissario per l’Emergenza, per sapere quando e come sarà riaperta la statale 18.Il timore di tutti è quello che gli attuali problemi di viabilità possano mettere a rischio l’intera stagione turistica che ha come affluenza maggiore luglio e agosto. Dunque una stagione turistica con tempi sempre più ravvicinati con evidenti ritardi sulla tabella degli interventi. Una preoccupazione che si fa sentire ancora di più se si pensa che l’unico tracciato stradale che permette di arrivare a Maratea è la strada provinciale che passa da Trecchina, percorso ritenuto, al momento dai tecnici del posto, non adatto a sostenere il tradizionale afflusso di turisti nei mesi estivi. Abbiamo cercato il contatto, senza trovarlo, con il sindaco di Maratea e Commissario all’emergenza Daniela Stoppelli per conoscere l’esito dell’incontro avuto a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture alla presenza dei dirigenti dell’Anas. Nei giorni scorsi lo stesso Stoppelli aveva manifestato ottimismo, sottolineando che: “Tutto procede come previsto anche considerando la complessità delle operazioni”.
Intanto gli imprenditori del posto fanno sapere che: È essenziale agire in fretta per garantire ai visitatori un’offerta turistica all’altezza degli standard tradizionali. Insomma la situazione adesso inizia ad essere davvero insostenibile.