La settima tappa del Giro d’Italia era una tra le più lunghe: 218 chilometri con i primi 90 chilometri lungo strade a scorrimento veloce via Isernia e Rionero Sannitico con carreggiata ampia, ben pavimentata e con alcune gallerie ben illuminate. Una seconda parte con la salita di Roccaraso (GPM) seguita dalla lunga discesa fino a Sulmona e Popoli. Dopo Bussi sul Tirino iniziava la salita finale di circa 45 chilometri intervallati da brevissime contropendenze e suddivisa nella classificazione del GPM in due parti la prima fino a Calascio e la seconda più breve e pendente fino all’arrivo. Ultimi 7 chilometri in forte ascesa con i 2000 metri su una strada di media ampiezza con alcuni tornanti e pendenza attorno al 9 per cento con picco massimo del 13 per cento. Ultimo rettilineo di 120 metri in asfalto con linea di arrivo larga 7 metri. Protagonista della giornata Campo Imperatore con una pendenza media del 3.4 per cento per arrivare a quota 2130 sul livello del mare. Partenza del gruppo con il vento contrario e quattro corridori che si avvantaggiano subito: Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty), Davide Bais (Eolo-Kometa), Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Karel Vacek (Team Corratec-Selle Italia) ai 200 chilometri dalla conclusione i battistrada si avvantaggiano di oltre quattro minuti dal gruppo. Al primo traguardo volantequellodi Castel di SangroDavide Bais (Eolo-Kometa) guadagna 12 punti per la Maglia Ciclamino, 10 punti per i traguardi volanti e SimonePetilli (Intermarché-Circus-Wanty) 8 punti e virtualmente maglia rosa. Il corridore della Intermarché a7’49” in classifica generale. A 118 chilometri dall’arrivo, il Gran Premio della Montagna di Roccaraso (seconda categoria) passa per primo sotto lo striscione Bais, davanti a Petilli e Vacek. Oltre 10′ ora il vantaggio sul gruppo. Ancora una brusca frenata del gruppo per una caduta: finiscono a terra Riccitelli e Kuss, senza conseguenze. A 70 chilometri dall’arrivo il vantaggio dei fuggiti dal gruppo aumenta a 10’15”. Al traguardo volante di Bussi sul Tirino passa per primo Bais davanti Vacek e Petilli. Margine sul gruppo sempre sopra i 10′. A 35 chilometri dall’arrivo crescono le chances dei fuggiti, il loro tempo è al momento stabilizzato a 9’45”. Il Gran Premio di Calascio a 32chilometri lo fa suo Bais, conquistando 18 punti per la maglia azzurra, davanti a Petilli e Vacek.Il Vantaggio dei fuggitivi a 23 chilometri è di 8’15” sul gruppo, ma Laknudssen si riprende la maglia rosa.A 5 chilometri il ritardo dal gruppo si stabilizza a 6 minuti con i tre Petilli, Bais e Vacek cominciano a studiarsi. Ai 2 chilometri inizia la fuga con L’italiano David Bais che ai 200 metri si stacca da Vacek e Petilli e vince a braccia levate.Prima vittoria tra i professionisti. Quarto posto per Evenepoel davanti a Roglic, con lo stesso tempo. Il gruppo arriva con un distacco di 3’15”. Nessun tentativo di fuga sulla salitona finale. La maglia rosa resta al norvegese Leknessund. Il lucano Pozzovivo è 13 esimo con un ritardo di 3 minuti. In classifica generale guadagna tre posizioni fermandosi al 20 esimo posto.Domani l’ottava tappa Terni – Fossombrone di 207 chilometri con la parte finale la scalata dei Cappuccini seguita dopo il passaggio sull’arrivo dalla scalata del Monte delle Cesane.
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