Il Prefetto di Potenza Michele Campnaro ha convocato per il prossimo 15 giugno il terzo tavolo per la sicurezza portuale, invitando il Comune di Maratea, la Regione Basilicata, la Capitaneria di porto e le Imprese di pesca.
“Accogliamo con fiducia la veloce risposta della Prefettura di Potenza e auspichiamo che a distanza di quasi cinque mesi dalla mareggiata questo sia l’ultimo tavolo per la risoluzione della problematica”, si legge in una nota dell’Associazione di coordinamento delle imprese di pesca del litorale Tirrenico lucano Maratea.
Il periodo più importante dell’anno per Maratea, per l’economia turistica, nautica e peschereccia di tutta l’area, è ormai iniziata, il Molo Nord non può rimanere ancora chiuso.
Non possiamo più aspettare, l’unico Porto Statale di Basilicata non può essere abbandonato.
Chiediamo una data certa e non promesse aleatorie, le istituzioni si dimostrino attente e degne rappresentanti delle Comunità.
Il prefetto Campanaro ha risposto positivamente alla richiesta dell’associazione che lo aveva sollecitato con una nota di cui riportiamo il testo.
“Il porto di Maratea, in Basilicata, vive da mesi in una situazione di grave abbandono. Il molo nord, chiuso da oltre quattro mesi a seguito delle mareggiate, resta un monito silenzioso dell’inazione. L’Associazione di Coordinamento delle Imprese di Pesca di Maratea, attraverso il suo portavoce Manuel Chiappetta, ha lanciato un nuovo appello al Prefetto.
“Abbiamo scritto al Prefetto nuovamente”, dichiara Chiappetta. “Se anche sua Eccellenza ha perso fiducia nelle promesse di Stoppelli e Merra, tanto da non rispondere alle nostre precedenti richieste, come possiamo stare tranquilli?”.
L’associazione chiede un nuovo tavolo di confronto sulla sicurezza portuale. La stagione più importante dell’anno è iniziata e l’apertura del molo nord è cruciale. Nonostante le promesse, nessun atto concreto è stato attuato, organizzato o predisposto per risolvere la problematica.
“Chiediamo al Prefetto Campanaro di non lasciarci soli. Anche se nel caso specifico non ha potere decisionale, siamo convinti che il tavolo per la sicurezza portuale è l’unico strumento di pressione verso una politica sorda alle problematiche delle aziende marittime”, sottolinea Chiappetta.
Nel caso non vi fossero risposte adeguate, si evidenzierà l’abbandono totale dell’unico porto statale di Basilicata. Un abbandono che non riguarda solamente le imprese di pesca, ma intere famiglie che, indirettamente, subiscono le conseguenze di questa situazione.