Diceva Henry Cartier Bresson, fotografo francese, considerato un pioniere del fotogiornalismo: È un’illusione che le foto si facciano con la macchina, si fanno con gli occhi con il cuore, con la testa. Dentro una foto vera batte sempre un cuore leggero, un animo sensibile, occhi sinceri che vogliono soltanto rendere vivo un racconto, filtrare il meglio di un tempo nuovo, un lungo orizzonte chiaro e libero da scapigliature senza senso. Lo scatto di Raffaella Fasano ha una nitidezza di sensazioni, di ricordi, di emozione; pensieri che riescono a cogliere e raccontare il momento, una storia, un sentimento e di quanti istanti effimeri la vita sia fatta. Barese dalla testa ai piedi nata già con una macchina fotografica al collo:
Da bambina, credo da sempre, mia madre buttava giornali vecchi nel box per tenermi buona. Poi passavo ore a strappare immagini belle che conservavo e le guardavo incantata.
A 13 anni vince il primo concorso fotografico partecipando a diverse mostre collettive e concorsi a livello nazionale ed internazionale. Un’arte che con il tempo diventa un’arteria importante della sua esistenza portandola a fare lavori in una Onlus di Milano per la dislessia, casting per agenzie moda e per il cinema. Foto per tre magazine di cui uno cartaceo, design lifestyle, Human, e lsd magazine. La copertina di un libro che parla di Vasco Rossi con una sua foto sulla pagina ufficiale; scatti per alcuni romanzi, tanti anche per la Gazzetta del Mezzogiorno. Ore di lezioni di fotografia nella scuola Verga di Bari ai bambini. Da settembre 2022 lezioni di fotografia a Triggiano presso l’università della libera età “i colori del sapere”; presso la sede del comune di Modugno tre lezioni di foto “occhio cuore testa”. Foto attualmente in esposizione nella sede di Bari della banca Generali di via Calefati per una mostra assieme ad artisti internazionali. Il prossimo 21 giugno prossimo sarà la fotografa della festa della musica a Giovinazzo. Un percorso con soddisfazioni maturando esperienze di ogni tipo:
A me sembra di non aver fatto ancora nulla, penso sempre a nuovi progetti e vorrei riuscire a fare scatti più emozionanti capaci di raccontare la vita, l’amore, la disperazione.
Un importante percorso; qual è stata la cosa che più ha generato emozione; il momento che vorrebbe rifare per migliorare?
Tutti i miei momenti dietro l’obbiettivo sono estremamente emozionanti. Quando rivedo i miei scatti vorrei rifarli ma esattamente come sono, perché credo che le emozioni tanto belle non si possono migliorare ma si possono ricordare per sempre.
Fare una fotografia per Raffaella Fasano è solo allineare la testa oppure qualcos’altro?
Scattare una fotografia è coinvolgimento di tutti i nostri sensi, innanzitutto il saper guardare, siamo abituati a vedere ma guardare è decisamente altro. Quando guardiamo c’è una empatia, viene coinvolta tutta la nostra conoscenza, rielaboriamo ricordi, cose già viste, il nostro senso estetico a seconda di ciò che si guarda. Allo sguardo poi si associa la parte emozionale, il cuore.
Fotografare significa lanciare uno scatto per le cose come appaiono oppure per come le senti?
Bella domanda. Ho sempre pensato che non si possono scindere le due cose, sono una sola cosa. Credo che tutto ciò che passa attraverso il nostro sguardo è filtrato dalla nostra esperienza e ideologia, poi viene filtrato dalla lente dell’obbiettivo che deforma e mostra tutto in modo differente, l’obbiettivo lo sceglie il fotografo in base a ciò che vuole far apparire.
Qual è il miglior scatto, quale quello che l’occhio e il cuore vorrebbe fare in un futuro immediato?
Non credo di aver fatto lo scatto migliore, ho solo raccontato me e la mia visione del mondo, perché non posso non fotografare, è una necessità che mi rende felice. Tutto ciò che ci emoziona resta per sempre nel nostro ricordo, per me questa è immortalità. In fondo credo che tutti vorremmo essere ricordati per sempre, chi per una foto chi per un articolo scritto bene.
Un bello foto è quella ricca di elementi in armonia tra di loro. Nello scatto di questa donna pugliese, di sangue ricco barese, c’è qualcosa di più: l’umanità, la luce del tempo. Raffaella Fasano con la macchina fotografica sempre con sé si lascia adulare da una intenzione che appare premeditata: andare al di là di sé stessa, d’essere più di ciò che vuole essere.