Con passo cadenzato, regolato, alcune volte modulato secondo un determinato ritmo, la settima edizione del Premio sì avvia alla fase finale. Per adesso la giuria ha votato e approvato i finalisti delle quattro categorie letterarie in gara. Sezione Romanzo Inedito: Marco Bruno per il borgo di Palestrina con “La Cartella di Rame”; Giacomo Gavarone per il borgo di Portofino con “Niasca”; Anna Martellotti per il borgo di Poggio delle Corti con “Il paese delle porte dipinte” e Davide Piras per il borgo di Montevecchio con “Montibecciu, la miniera dell’angelo”. Sezione Romanzo Edito : Antonio Carannante per il borgo di Procida con “Vagamente Procida” edita da Graus; Luca Antonio Catoggio per il borgo di Armento con “Come chi smuove il braciere spento” edita da Dibuono Edizioni; Luciano Clerico per il borgo di Lessona con “Il dopo” edita da Luna edizioni; Francesco Serafino per il borgo di Irsina con “Quello strano colpo del Romeo” edito da Wip edizioni. Sezione Racconto Inedito : Clarissa De Rossi per il borgo di Aspra con “La vampa di Aspra”; Giorgia Lucchetta per il borgo di Monteriggioni con “Nel pozzo” Irene Giancristofaro per il borgo di Colledimacine con “Nubivago”; Manuel Musino per il borgo di Olmedo con “Messa a disposizione”; Alessio Manfredi Selvaggi per il borgo di Ferrazzano con “Intervista dal futuro”. Sezione Poesia Inedita: Mario Guarna per il borgo d Certaldo con “In Certaldo”; Silvana Locci per il borgo di San Gimignano con “Il borgo dalle mille torri”; Rosa Penna per il borgo di Teggiano con “Borgo Amato”; Ilaria Tricarico per il borgo di Otranto con “Otranto”. Cento diciassette borghi iscritti con sedici Romanzi inediti, cinquantuno quelli editi, ventinove sono stati i racconti inediti e vent’uno le poesie inedite. Letterature lucane apprezzate da tutti i componenti della giuria che ha selezionato il borgo di Armento e quello di Irsina ma solo per un filo di voti gli altri non sono riusciti ad entrare nel club dei finalisti. Nel complesso belle storie ricche di emozioni, passioni, con storie originali, conoscenza della scrittura, con una logica nel racconto ben delineata :padronanza nello scrivere e nella esposizione dei fatti. Il borgo al centro di tutto per raccontare la vita, la propria identità di luoghi che alla fine ci salveranno. Lo scopo del premio è proprio questo: raccontare la vera risorsa del nostro tempo e del vivere essenziale. Un luogo oggi deturpato, spopolato, emarginato dai singoli pensieri di un’attualità senza senso e contenuto. Un premio al borgo la vera casa, dove radici, colori, respiri, sangue, orizzonte hanno il sapore dell’appartenenza. Il luogo dove passano le nuvole più belle, dove si riescono a riconoscere le stelle dal solo soffio della brezza. I giurati come gruppo condiviso questo hanno voluto far emergere: la citta non appartiene a nessuno, ma il borgo è di tutti quelli che hanno lasciato una loro storia di vita. Vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo. Ora la fase finale: selezionare i vincitori. Storia ancora più difficile. L’8 luglio nel borgo di La Martella non saranno premiati i migliori scritti ma quelli da leggere assolutamente.
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