La VII edizione del Premio Letterario il Borgo Italiano ha i suoi vincitori. Per la sezione Romanzo Inedito vince il Borgo di Portofino, comune italiano di 369 abitanti della città metropolitana di Genova con lo scrittore ligure Giacomo Gavarone. Il libro “Niasca” riceverà una proposta di pubblicazione e distribuzione da Tralerighe Libri. Per la sezione Romanzo Edito la sezione se l’aggiudica il Borgo di Armento con Luca Antonio Catoggio con “Come chi smuove il braciere spento” edito da Dibuono Edizioni. Per un soffio, avrà la Menzione speciale della Giuria, il Borgo di Irsina con lo scrittore Francesco Serafino: il romanzo “Quello strano colpo del Romeo” edito da Wip edizioni. Il racconto Inedito è del Borgo Colledimacine, con il racconto di Irene Giancristofaro “Nubivago” : verrà pubblicato in una delle prossime uscite di Writers Magazine Italia. La sezione Poesia Inedita è di sapore pugliese, salentino per dirla tutta. Il premio va a Ilaria Tricarico con i versi “Otranto”. La poesia verrà letta nello speciale evento “Poesia nel borgo al tramonto” nella giornata degli eventi organizzati dal Premio a La Martella.
“Trentuno minuti in cui per tutti noi, e con noi per Genova, la guerra non era mai stata così reale”: inizia così il racconto inedito di Giacomo Gavarone , vincitore della settima edizione del Premio Letterario il Borgo Italiano. Storia di vita famigliare durante una guerra inaspettata all’interno di un borgo ligure. Originalità nel raccontare, correttezza di espressione, buona pertinenza. Luca Antonio Catoggio ha dato voce al Borgo potentino di Armento dove è nato nel lontano 1950. “Matera è la mia città adottiva e Perugia, dopo una parentesi Bresciana, mi ospita da oltre vent’anni”. Ha precisato. Ha pubblicato “Istinti suicidi” nel 2008, e nell’agosto 2015 il romanzo: “Favolosi banditori”. “Come chi smuove il braciere spento” sono pagine di grande maturità che descrivono bene un Borgo saturo di polvere e scirocco. Ricco di personaggi e vicende, il racconto scorre agile tra i diversi temi delle situazioni narrate. Bella la sua frase nella prefazione: “Ho solo provato a ridare vita a ciò che sembrava cancellato: i ricordi”. Di grande spessore culturale il racconto Inedito ”Nubivago” di Irene Giancristofaro per il Borgo di Colledimacine, una padronanza e originalità che riescono a conferire la giusta emozione al lettore.
Della Poesia Inedita “Otranto” non puoi che restare affascinato già dai primi versi: “Se guardi dal bastione dei Pelasgi il mare adamantino, che si muta in color lapislazzuli e smeraldo all’orizzonte, vedi la città”. Versi semplici di grande respiro che trasportano il lettore verso un luogo di grande passionalità e di grande storia: “carichi di lumache aggrappate ti parrà sussurrare questo luogo è una malia ... Otranto”. Leggendo tutti testi è apparso chiaro alla Giuria come tutti hanno lottato con tutte le loro forze non per ottenere il miglio riguardo, il miglior piazzamento. In tutti gli autori non era presente la voglia di vincere ma soltanto quello di raccontare e far emergere la vita naturale di un Borgo dove vivono profumi, odori, voci di dentro che un’anima vera mai potrà dimenticare. La difficoltà della Giuria a tratti è stata quella di non sapere; di sceglierli tutti perché tutti meritevoli. Alla fine, è stato un filo leggero che ha dettato la vittoria. Scritti eccellenti, pagine stupende, racconti straordinari. La settima edizione? Indimenticabile!