Il 2023 è un anno ricco di avvenimenti per il Parco Nazionale del Pollino e i suoi organismi. Immenso, incontaminato e selvaggio il Parco custodisce dei veri e propri tesori della biodiversità di inestimabile valore, sulle maestose e scoscese vette cresce solitario l’imponente Pino Loricato e nel cielo si possono osservare rarissimi esemplari di aquila reale in volo. Regalano forti emozioni paesaggi di straordinaria bellezza, dal suo punto più alto (vetta Serra Dolcedorme alta 2.267 metri) si possono ammirare tre mari: lo Ionio, il Tirreno e l’Adriatico. I luoghi mozzafiato, suggestivi e ricchi di storia lo rendono uno dei più importanti siti di interesse per le scienze della terra e ambita meta del geoturismo.
L’Ente Parco Nazionale del Pollino, comunemente denominato “Ente Parco”, quest’anno compie trent’anni anni, istituito con il D.P.R. del 15 novembre 1993 mentre il Parco Nazionale del Pollino ha raggiunto i trentacinque anni, istituito con la Legge n. 67 del giorno 11 marzo 1988. Inoltre, il Parco Nazionale del Pollino, il più grande Parco Naturale d’Italia che ha ottenuto nel 2015 il riconoscimento di Geopark, è stato riconfermato patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO a giugno 2023 quando i commissari Richard Watson (irlandese) e Bojan Rezun (sloveno) tramite una visita ispettiva hanno eseguito i controlli che si effettuano regolarmente ogni quattro anni e redatto un dettagliato report sottoposto all’UNESCO Global Geoparks Council (organo decisionale). Il Parco, con i suoi 192.565,00 ettari, abbraccia due regioni (Basilicata e Calabria), tre province (Potenza, Matera e Cosenza), comprende 56 Comuni, 9 Comunità Montane, 4 Riserve Naturali Orientate, 22 Stazioni del Comando Forestale ed è costituito da un Consiglio Direttivo che, insieme al Presidente, è l’organo di gestione dell’Ente.
Il 10 febbraio il Presidente dell’Ente Parco Domenico Pappaterra, in carica dal 2007, è decaduto e, nonostante abbia presentato ricorso sostenendo l’illegittimità del provvedimento, il TAR Lazio (Tribunale Amministrativo Regionale Lazio) nella seduta del 23 maggio si è pronunciato a sfavore di Pappaterra. La decisione del Ministero dell’Ambiente si basa sull’interpretazione delle norme relative alla proroga della carica degli organi in scadenza, approvate dal Parlamento per garantire la programmazione delle risorse europee nelle aree protette (art.64 ter del D.L. 77/2021).
Le funzioni del Presidente sono ora svolte dal Vice Presidente Valentina Viola. A breve verrà nominato il nuovo Presidente con decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin sentiti i pareri dei Presidenti delle Regioni di Basilicata e Calabria, rispettivamente Vito Bardi e Roberto Occhiuto, secondo la Legge 394/91.
Si auspica che venga nominato presto il nuovo Presidente e che abbia le caratteristiche, le competenze e l’esperienza necessarie per guidare nel migliore dei modi un Ente così importante.
Filomena Dattoli