La strada Statale 653, Sinnica è un’arteria ormai al degrado, dove l’incuria e la non sicurezza la fanno da padrone. Ormai sono settimane che ci stiamo occupando di questa strada che è finita nel dimenticatoio. Tanti, molti gli incidenti che si sono verificati in questi anni, alcuni gravi e mortali, altri invece fortunatamente senza nessun decesso, ma pur sempre con feriti gravi. L’ultimo in ordine di tempo si è verificato qualche giorno fa all’altezza di Lauria. Un’auto finisce fuori strada il trasportato Pietro Ielpo di anni 23 perde la vita. Una famiglia distrutta all’alba di un giorno che poteva essere diverso. Per non raccontare l’evento ancora fresco avvenuto all’altezza del chilometro 81,300, all’interno del territorio di Policoro, in provincia di Matera, che ha visto coinvolti due veicoli. Durante l’impatto una persona ha perso la vita. Eventi con cadenza ormai stagionali che si ripetono mediamente allo stesso modo. La memoria ci riporta a quelli avvenuti sempre tra giugno e luglio, nel passato anno. Giugno 2022, un camion privo di carico uscito fuori strada finisce in una scarpata, l’autista, estratto ancora vivo dai Vigili del fuoco, prontamente intervenuti, viene trasportato in eliambulanza presso il nosocomio di Potenza con gravi lesioni. Novembre 2022, località Serrone, nel comune di Latronico, un camioncino Fiat Iveco condotto da un giovane di Lauria perde il controllo del mezzo abbattendo oltre dieci metri di Guardrail finendo su un muro di cemento armato. Il giovane viene estratto a fatica dai Vigili del Fuoco ancora vivo, con gravi lesioni viene trasferito al San Carlo di Potenza. Nel 2021, ad agosto, furono due i morti sulla Sinnica, all’altezza di Lauria: Un furgone e un’autovettura che si scontrano frontalmente i due conducenti di oltre cinquant’anni perdono la vita. Gravissimo fu l’evento che 2017 si registrò all’altezza del comune di Tursi: a causa di un frontale un trentenne di Senise, Rocco De Palma, ed una ventunenne di Latronico, Giusy Vitale persero la vita. Quattro furono le persone ferite. Nel 2008, all’altezza del comune di Episcopia, ancora una giovane vita: Emilio De Lorenzo, di 18 anni perde la vita in uno scontro con un’altra vettura. Eventi tragici che la Statale 653 potrebbe raccontare e ricordare ai tanti, soprattutto agli assenti: istituzioni provinciali e regionali responsabili per assenze di manutenzioni, controlli e con una gestione a dir poco disattenda. In circa 80 chilometri di strada in queste settimane sono sei i semafori installati per lavori in corso. Uno di questi posizionato dall’Anas nei pressi di Tursi da oltre 20 giorni per una sistemazione di un giunto con una deviazione di circa 10 metri. Ma di operai per la riparazione neanche l’ombra. Bene ha fatto il sindaco di Tursi Salvatore Cosma a ribellarsi pesantemente e postare un video sui social per ribadire agli enti preposti il disagio e la vergogna di una situazione gravissima. La Sinnica strada di morte per irresponsabilità dei singoli, senza, però, escludere le istituzioni che sembrano aver dimenticato un tratto di strada importante, vitale per le popolazioni della parte Sud della Basilicata e dell’intera valle del Sinni. Una strada con poca manutenzione che collega lo Jonio al Tirreno, la Statale 106, all’Autostrada A2 del Mediterraneo. Non stiamo parlando di una provinciale che collega il paesino sperduto in alta quota. Da tempo ormai si richiede una profonda pulizia da erbacce agli svincoli cresciute in altezza tale da nascondere i segnali stradali. Canali sporchi e canalette di scolo altrettanto fatiscenti che intasano il normale passaggio delle acque piovane. Svincoli pericolosi che portano a contrade di campagna. Ora, per concludere il lungo elenco, mancano solo gli incendi. Per quest’ultimi, restiamo in debita attesa.
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