Ha profuso un grande impegno nell’incarico che gli era stato assegnato; incarico che ha svolto sempre egregiamente. Questo il pensiero della maggioranza dei tarantini, per meglio dire di tutta la città rimasta incredula alla notizia del provvedimento di revoca sottoscritto dal Sindaco di Taranto nei confronti di Alessandro Basta a Capo della Protezione civile della città della Magna Grecia. Una persona perbene, prima ancora uomo che ha fatto della propria esistenza un continuo impegno per la condivisione e la solidarietà del proprio territorio di nascita. Quando si rivolge verso il Sindaco Melucci, sottoscrittore del provvedimento di revoca dall’incarico, sottolinea:
Preciso nutro con grande stima e rispetto.
Una revoca arrivata, come sottolinea lo stesso Alessandro Basta, per la questione rifiuti in città:
Per aver inoltrato al Prefetto un esposto sulla questione rifiuti in città. Questione rifiuti diventata rilevante soprattutto in questo periodo estivo. Una istanza inoltrata al Prefetto dopo tante segnalazioni ricevute dai cittadini sul degrado della città. Dopo aver visto, per circa tre mesi, l’incuria e tutto ciò che non faceva Kima Ambiente. Sono pochissimi gli operatori. Ecco perché la città è sempre sporca anche nelle borgate. Poi ho visto che non hanno assunto altri operatori e a quel punto, visto tempi lunghi senza atti concreti, mi sono assunto la responsabilità in autonomia di decidere.
Due anni fa l’incarico accettato con grande desiderio di impegnarsi al massimo per Taranto, oggi la revoca. Possibile che per aver fatto un esposto al Prefetto per i rifiuti in città, un capo della Protezione Civile possa avere in cambio una revoca?
Dispiace dirlo: oggi in Italia vice il principio che quando si contraddice un politico con argomentazione di fatto la conseguenza è quella di allontanarlo con ogni mezzo. Penso che la mia vicenda si avvicini di molto al dato nazionale.
Una revoca inaspettata porta sicuramente sorpresa nell’opinione pubblica, addirittura dall’intera opposizione e qualcuno anche della maggioranza. Una revoca che può raccontare tante cose fatte per il bene della città. Partiamo dalla prima cosa che hai pensato e attuato fin da subito dell’insediamento
In questi due anni ho fatto tantissimo. Dopo l’insediamento avvenuto due anni fa, ho subito creato il gruppo di Protezione Civile. Ho ottenuto la sede, ho creato i pattugliamenti per essere sempre vicini e presenti alla popolazione tarantina. Ho pensato all’iniziativa “ristoranti solidali”: prendere oltre 50 pasti al giorno e portali alla mensa dei poveri. Per un anno abbiamo fatto servizio di derrate alimentari rimaste invendute a piazza Fadini consegnate ai poveri. Poi tanti servizi normali come quello di consegna medicinali e bombole di ossigeno e carrozzine per disabili o per ammalati. Primo intervento per malati importanti.
Diciamo domani inizia un nuovo giorno. Cosa intende fare Alessandro Basta dopo questo provvedimento. L’impegno continuerà? Per cosa?
Da oggi che non sono più volontario della Protezione Civile continuerò a fare il volontario senza indossare la divisa. Nelle mie vene da sempre scorre sangue da volontariato. Poi non è necessario avere una divisa, basta l’idea e la volontà di servire. In questo caso la mia città che nell’attualità odierna ne ha estremamente bisogno.
In città non si parla altro di questa ennesima triste vicenda che non fa bene alla comunità. Tanti sui social si augurano che il sindaco Rinaldo Melucci e Alessandro Basta chiariscano le loro posizioni e quest’ultimo possa ritornare a ricoprire il suo ruolo, che ha sempre svolto con passione e devozione. In fondo sarebbe un atto importante dimostrando che le istituzioni non posso vivere di comportamenti che appaiono di enorme impulsività e di sufficienza. Taranto ha bisogno di qualcosa di diverso, vero e concreto per rialzarsi.