In Italia ci sono poche cose che restano immutate, intoccabili e quasi eterne. Tra queste ci sono le tradizioni ludiche, i giochi, il divertimento e i passatempi. Giochi che fanno parte completamente della tradizione, della storia e della cultura di un determinato popolo e che, nonostante l’avvento delle tecnologie, della realtà virtuale e aumentate, ma anche semplicemente di smartphone, pc, social e tanto altro, riescono a mantenere immutato un fascino che difficilmente può essere trovato da qualunque altra parte. Anche in questa epoca globalizzata e digitale. E così le carte da gioco restano uno dei passatempi più diffusi in tutta Italia. D’altronde le carte da gioco portano con sé una particolarità che pochi altri giochi hanno e che per questo resta fortemente legata al territorio: la regionalità dei mazzi. Sì perché in Italia esistono più di venti tipi di mazzi di carte diversi, quasi uno per regione. Una grande differenza con le modalità di gioco moderne è che le sale da gioco virtuali consentono l’utilizzo solo di mazzi di carte noti a tutti come quelli francesi o napoletani mentre ignorano quasi del tutto quelle regionali. Da una guida sulle piattaforme di gioco, sulle app o sui bonus per gli utenti di casinò quasi sempre emerge che carte francesi e napoletane dominano la scena. Invece esistono tanti tipi di mazzi da gioco. La Basilicata curiosamente però non ne ha mai avuto uno proprio e le tessere più diffuse per secoli sono state quelle napoletane, quelle classiche tra le più diffuse in tutta Italia. Invece negli ultimi anni si è voluto dare lustro alla cultura, alla tradizione e alla storia della Basilicata realizzando un mazzo di carte che potesse ricordare il ruolo della regione nel passato, esaltare le caratteristiche locali e fare, in un certo senso, promozione del territorio. Ci hanno pensato qualche anno fa, allora, i ragazzi e le ragazze dell’associazione Zer0971, una Aps di Potenza il cui obiettivo era quello di diffondere la cultura e le tradizioni della Basilicata, appunto, ma attraverso un modo popolare, che potesse arrivare in maniera immediata alla gente. Quale migliore modo, allora, se non realizzare un mazzo di carte con i simboli della regione, così che li si possa avere sempre davanti mentre si gioca a carte?
Le caratteristiche delle carte Lucane
Il progetto non è stato semplice e il risultato finale è frutto di meticoloso studio e ricerca della storia della Basilicata, delle tradizioni locali, delle culture che segnano un territorio montuoso, alla fine tutto questo illustrato nei disegni di Davide Santarsiero. Di base il mazzo di carte è stato costruito secondo la tradizione grafica delle carte in stile spagnolo, cioè come quelle del mazzo napoletano. È formato da 40 tessere e diviso in 4 semi di Denari, Spade, Coppe e Bastoni che recano al loro interno le peculiarità della regione. Ed ecco dunque che nel seme di denari c’è “la Moneta di Metaponto”, che rappresenta il patrimonio artistico e museale della Basilicata. Nelle spade c’è la “Balestra di Avigliano”, che vuole mettere in luce gli antichi costumi e la sapienza dell’artigianato regionale. Nelle coppe viene ripresa invece la tradizione della ceramica di Calvello uno dei punti fondamentali della cosiddetta “via della ceramica” tra Puglia e Basilicata. Infine l’intramontabile “peperone crusco”, tra le leccornie più celebri della Lucania e per questo meritevole di avere un posto d’onore nel nuovo mazzo di carte della regione. Mazzo che viene inoltre accompagnato da un libricino dal titolo “Carte Lucane – Scopri la Basilicata giocando”, alla scoperta della storia della Basilicata, approfondendo gli usi e i costumi e entrando in confidenza con le antiche tradizioni di questa splendida parte d’Italia.