La crisi al comune di Senise sembra essere giunta a un punto di svolta. Martedì scorso, 10 ottobre, 6 consiglieri comunali hanno protocollato una mozione di sfiducia verso il sindaco Giuseppe Castronuovo indirizzandola, come da prassi, al presidente del consiglio Francesco Palazzo. Si tratta di due consiglieri dell’ormai ex maggioranza, Teodora Cicchelli e Giuliana Latronico, e i quattro consiglieri di minoranza, Nicola Petruccelli, Armando Roseti, Valeria Sassano e Rosario Marino.
Tra i dissidenti di maggioranza mancano le firme dell’ex assessore alla sanità pubblica Francesco Marranchiello, e della consigliera Stefania Cristiano. I numeri per sfiduciare il sindaco non ci sono ma le motivazioni addotte dai sei firmatari, almeno per quelli dell’ex maggioranza, sono identiche a quelle che Cristiano prima e Marranchiello poi hanno portato in consiglio per spiegare la loro uscita dalla maggioranza. Questi ultimi, infatti, sono stati i primi fuoriusciti dal gruppo di Castronuovo, e anche i primi a cui il sindaco ha ritirato le deleghe.
La mozione di sfiducia riporta una situazione nota già da tempo, che si può riassumere, come si evince dal testo, nella conduzione accentratrice e individualista della cosa pubblica da parte del sindaco. La scarsa condivisione dei processi decisionali e dell’iter politico-amministrativo che accompagna qualunque decisione del sindaco ha portato, secondo gli estensori della mozione, a numerosi contrasti, sfociati in un irrigidimento del primo cittadino, indisposto al dialogo e al confronto, e all’unilateralità della decisione del ritiro delle deleghe.
Quanto alla minoranza, da quello che si evince dal testo, l’accusa riguarda sia la scarsa disponibilità verso l’esterno, specie per quanto riguarda i cantieri di opere pubbliche, sia per ciò che riguarda atteggiamenti di “chiusura e negligenza nelle risposte fornite circa le modalità di gestione di alcune strutture pubbliche precedentemente affidate a terzi”.
In realtà quello della sfiducia ai propri assessori e consiglieri è stato un leitmotiv della soluzione dei contrasti interni da parte di Castronuovo. Il primo atto risale già ai primi mesi di insediamento quando Stefania Cristiano votò contro il primo bilancio di previsione dell’amministrazione da poco eletta. Castronuovo non ci pensò due volte e, nello stesso consiglio comunale, annunciò alla Cristiano il ritiro della delega al bilancio e patrimonio per il giorno seguente. Stesse modalità per Francesco Marranchiello che lo scorso 3 maggio annunciò con un comunicato di essere stato dimissionato dal sindaco dalla carica di assessore per non aver votato in giunta l’approvazione del bilancio di rendiconto del 2022. Per entrambi la motivazione fu la stessa: il venir meno della fiducia da parte del sindaco. In questi giorni poi è arrivato il ritiro delle deleghe per Giuliana Latronico, dimessa da assessore all’urbanistica, e di Teodora Cicchelli a cui è stata ritirata la delega alla cultura. Ora si attende il confronto in consiglio comunale che, come da norma, deve essere concesso dal presidente del consiglio nell’arco dei trenta giorni dalla presentazione della richiesta. Attese le posizioni di Cristiano e Marranchiello, già fuori dalla maggioranza da tempo. Quest’ultimo sentito al telefono non ha rilasciato alcuna dichiarazione rimandando tutto al consiglio comunale.