Non c’è niente di più coinvolgente che raccontare le vicissitudini di una storia vera pur se agli occhi dei tanti può apparire una finzione. Ma la vicenda purtroppo è vera è rasenta di molto l’incredulità. La storia è legata sfortunatamente alla precarietà che vive la sanità lucana in questo momento storico. I fatti. Un medico di base prescrive il 15 settembre del 2023 un esame di risonanza magnetica con il codice di priorità “B” che ne prevede l’effettuazione entro 10 giorni per scongiurare che i ritardi diagnostici possano comportare un eventuale compromissione delle terapie. L’interessata, dopo aver tentato in tutti i modi, senza riuscirvi di essere sottoposta con urgenza a tale esame, ha presentato ricorso al Tribunale di Matera chiedendo che fosse ordinato all’ASM, Azienda Sanitaria Locale di Matera, di provvedere con sollecitudine. Il Tribunale di Matera, con provvedimento d’urgenza numero 1494/2023 destinato a “fare storia”, è intervenuto per affermare l’indifferibile diritto alla tutela della salute previsto dall’articolo32 della Costituzione imponendo alla parte resistente, l’Azienda sanitaria di Matera, di avviare con sollecita urgenza a eseguire le indagini diagnostiche richieste dalla ricorrente. Ma il provvedimento non si ferma qui perché fissa l’udienza di discussione del merito per il prossimo 23 novembre. In termini pratici per ora l’organo Giurisdizionale impone di dare da subito attuazione alla prescrizione medica e successivamente affronterà nel merito la questione valutando probabilmente anche le responsabilità legate all’inefficienza del servizio e le eventuali carenze dovute all’assenza di personale medico. Caso di mala gestione della sanità materana? Questo lo si potrà apprendere dopo l’esame di merito della questione che verrà affrontata a novembre prossimo dal Giudice competente. In ogni caso fa discutere come alcune volte sia la magistratura a sostituire la politica. Perché succede?
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