Farsi brigante era contrazione della vita. Un dissidio era duello, l’odio omicidio, l’amore fuoco. Tutto fu bruciante passione. “Io voglio un uomo solo. Voglio sceglierlo io. E dev’essere pieno di universi”. La brigante bambina, edito da Libreria pienogiorno, è il primo romanzo del giornalista e scrittore pugliese, natio di Gioia del Colle, Pino Aprile che lui stesso definisce: “Il primo sulla colonizzazione del Sud”. Una grande storia d’amore all’interno di un periodo di storia il più controverso: il Risorgimento, meglio dire l’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello Sabaudo per dare vita come da sempre dice l’autore:” A mano armata lo Stato italiano”. Un libro pieno di emozioni, circostanze storiche che come sottolinea lo stesso autore: “quasi niente è inventato. Si la coppia dei protagonisti e qualche altro personaggio, e i dettagli, i colloqui, ma tutto il resto si rifà a vicende reali pur se adattate alle esigenze del racconto”. I fatti sono raccontati si riferiscono all’infelice spedizione del generale catalano Borjes, alla Pignatara (“perché in una pignatta chiunque ci mette tutto), Elisabetta Blasucci, all’inspiegabile rinuncia di attaccare Potenza. Tradimenti, storie d’amore fra briganti e brigantesse; la vicenda del sergente Romano, la storia diabolica di Tommaso La Cecilia, Domenico Palma, il Re della Montagna. Ma al centro di tutto una grande e vera storia d’amore tra un maestrino, Antonio e Luisa, da bambina chiamata Cerasella per le labbra rosse e piccole a ciliegia. Sedici anni Lei, vivace, appassionata, gran conoscitrice dei poteri delle erbe, allergica al sopruso. Quando da ragazzina sta per sbocciare donna, l’invasione del Regno delle Due Sicilie da parte dell’esercito sabaudo per unificare l’Italia farà di lei una brigantessa, costretta dagli eventi a prendere le armi e la via del bosco, insieme al fratello e a un mite maestro, Antonio con alle spalle un matrimonio per errore per aver sposato Sirana (non era Sirena per errore di trascrizione) che amava tanto che scopri essere la Pignatara, la donna che dava sollievo ai briganti. Sarà la loro piccola banda a concepire il progetto di unire, sotto un unico comando e una sola strategia, tutte le formazioni sorte per contrastare l’occupazione militare. Un romanzo pieno di passione, di molte verità di scontri feroci tra gli uomini di libertà e quelli feroci della Guardia Nazionale e i militari del regno Sabaudo. Un romanzo d’amore e di liberta, di libertà e tanta passione nel cuore di due persone arruolatesi tra i briganti per riconquistare un pezzo di terra, di vita e di dignità vera. Questa volta Pino Aprile l’ha fatta veramente grossa. È riuscito a raccontare in maniera semplice, l’epopea di un popolo, che continua a chiedere verità senza sé e ma. Attraverso l’amore chiede anche ai vincitori di raccontare veramente come la gente del Sud da quella guerra non fu unito ma ancora oggi continua ad essere diviso.
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