Il Lavoro ovunque si faccia ha pari dignità, se fatto con scienza e coscienza
Dopo le recenti affermazioni del presidente regionale del sindacato AAROI-EMAC, in merito all’assegnazione della sede agli anestesisti vincitori dell’ultimo concorso, non avendo purtroppo ricevuto nessuna nota ufficiale di scusa, sentiamo il dovere, come direttori delle U.O.C. di Anestesia e Rianimazione degli ospedali di Lagonegro, Villa D’Agri e Melfi, di contestare ufficialmente e con forza, quanto letto sui giornali a proposito della “mortificazione” inflitta ai colleghi che a tali presidi sono stati assegnati. Premesso che, come direttori di tale Unità non possiamo non ritenerci soddisfatti per l’attenzione e la considerazione che la Direzione Generale ha avuto nei nostri confronti, assegnandoci delle unità che colmerebbero comunque solo in parte la forte carenza di anestesisti rispetto agli organici previsti in questi presidi per consentire lo svolgimento di tutte le attività oggi in essere. Senza entrare in merito al criterio che la direzione ha adottato al riguardo, o alla legittimità della contestazione del provvedimento stesso da parte del sindacato per le conseguenze che da esso ne potrebbero derivare, definire “mortificante” il lavoro svolto negli ospedali periferici, o peggio ancora che in queste sedi gli anestesisti “si girano i pollici”, è irriverente e mortificante per tutti gli anestesisti che, per varie ragioni, hanno accettato di lavorare nei presidi periferici. Tale affermazione è offensiva non solo per gli anestesisti ma per tutti gli operatori, sanitari e non, che vi lavorano.
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E’ evidente che le tipologie di lavoro sono diverse, ma non per questo meno gravose, anzi a volte per varie ragioni lo sono di più! e comunque non sono affrontate con minori impegno e professionalità a tutela del paziente. Il Lavoro ovunque si faccia ha pari dignità, se fatto con scienza e coscienza. Concludiamo con un dubbio: tra qualche mese, quando saranno chiamati gli altri 10 anestesisti della graduatoria al momento non ancora specializzati, cosa proporrà il presidente del sindacato per evitare che accada loro quanto temuto e criticato oggi?. Gli Ospedaletti periferici, come definiti da un “addetto ai lavori” in un recentissimo articolo apparso ieri sulla stampa, rappresentano quasi sempre la prima risposta ai fabbisogni dei cittadini dei vari territori, che non possono o non devono necessariamente recarsi presso l’Ospedale di Potenza già congestionato per patologie di bassa e media intensità che potrebbero essere efficacemente trattate in “periferia”, dove lavorano, ribadiamo, professionisti qualificati ed opportunamente addestrati, e non certo “giovani” mandati sbaraglio.
Firma congiunta dei Direttori delle UO di Anestesia e Rianimazione degli Ospedali di:
Melfi
Dott. Felice Severino
Villa d’Agri
Dott. Scaccuto Nicola
Lagonegro
Dott. Schettino Giuseppe