Lo studio di fattibilità e la permuta hanno completato l’iter. Ma perché ancora nulla si muove?
Sulla realizzazione della Casa della Salute di Senise continua il dialogo tra sordi che, da anni, ne sta paralizzando inspiegabilmente il percorso. Ad alzare la voce è il comune che, per voce del commissario Alberico Gentile, ha chiesto all’Asp di accelerare l’iter compiendo ciò che all’azienda sanitaria è dovuto, sollevandosi dalle proprie inadempienze. Nessuna risposta ancora sembra essere arrivata da parte dell’Asp che continua a fare orecchio da mercante. La posta, però, è alta e il rischio per Senise è quello che si perdano i fondi che, come ha sottolineato il commissario nella sua dura missiva, sono a rischio perenzione, cioè possono essere congelati da parte della Regione e non più nelle disponibilità dell’Asp per realizzare il progetto Casa della salute. Si tratta di 2 milioni e 400 mila euro che ballano sulla testa della comunità di Senise e del Senisese ma che restano lì inutilizzati.{module bannerInArticleGoogle}
Perché? Chi ha, eventualmente e se ne ha, l’interesse a non realizzare questa importante struttura che potrebbe migliorare in termini di logistica e di sicurezza l’offerta sanitaria che Senise già ha in quanto Distretto di secondo livello? La domanda resta senza risposta ed è sconvolgente il silenzio che ruota intorno a questa situazione specie se si approfondiscono le carte e si vede che la stessa Asp ha dato avvio all’iter e ne ha realizzato già buona parte in termini progettuali. Manca l’ultimo miglio e nessuno si spiega perché non ci si decida a percorrerlo. Tanto più che il primo atto di questa lunga storia fu segnato proprio dall’allora direttore generale dell’Asp, Mario Marra, che ne approvò il piano di fattibilità. Vediamone brevemente l’iter.
Febbraio 2013. Il direttore generale dell’Asp delibera l’approvazione del piano di fattibilità della Casa della salute di Senise così come emerge dalla relazione del responsabile della Attività Tecniche di Potenza e Lagonegro architetto Franca Cicale. Dallo studio emerge che il costo complessivo è di 3 milioni di euro. Si tratta del documento che dà origine all’iter del progetto che, come si evince in esso, era già previsto in forma sperimentale dalla ex AUSL 3 di Lagonegro. La Casa della salute, dunque, viene da lontano ed è un progetto che parte dall’Asp. Già dal 2007 comune e Asp condivisero il percorso amministrativo per la realizzazione della stessa, ma a distanza di ben 12 anni ancora si devono avviare i lavori.
Luglio 2013. La giunta della Regione Basilicata, presieduta da Vito De Filippo, delibera l’ammissione a finanziamento della Casa della Salute di Senise così come proposto dal piano di fattibilità approvato dall’Asp, stanziando la somma di 2 milioni e 400 mila euro. È qui che ora si pone il grande problema del finanziamento sollevato dal commissario gentile nella sua missiva, cioè quella della perdita dei fondi destinati all’opera. Nella delibera, infatti, si subordina il finanziamento a due condizioni: la prima è l’acquisizione dell’immobile destinato all’opera, cioè l’ex liceo, al patrimonio dell’azienda sanitaria, e il secondo è la progettazione esecutiva dell’opera, entrambe azioni che vengono demandate all’Asp.
Ora, in merito a ciò, per la prima condizione il comune ha inseguito l’Asp per ben cinque anni, fino al 3 luglio 2018 quando davanti al notaio è avvenuto il trasferimento dell’immobile dal patrimonio comunale a quello dell’Asp attraverso l’atto di permuta che trasferiva alla proprietà comunale i due edifici in cui oggi si trovano ambulatori e uffici Asp. La seconda condizione, invece, non è ancora stata realizzata in quanto l’ufficio tecnico dell’azienda sanitaria non ha ancora presentato il progetto esecutivo dell’opera che consentirebbe lo sblocco definitivo e l’inizio dei lavori. Perché? A questo va aggiunto che, ad oggi, nessuna nota ufficiale è pervenuta al comune di Senise in risposta alla missiva del commissario del mese scorso.
Facendo un piccolo balzo indietro va inoltre ricordato che la permuta è stata preceduta da diversi solleciti da parte del comune, segno che l’Asp aveva probabilmente altro a cui pensare. Ma ora è passato un anno da quell’atto e ancora nulla si muove, mentre una struttura mai finita continua a rimanere inutilizzata pur avendo i fondi per metterci mano.
A questo va aggiunto che, a scanso di ogni equivoco circa la idoneità della struttura dell’ex liceo, nel giugno 2014 è stata stilata una relazione geologica, trasmessa poi al direttore generale dell’Asp che in tal modo ha a disposizione il carteggio completo per poter procedere all’inizio dei lavori. Ma perché non lo fa?
Stiamo parlando di 3 mila metri quadrati su due livelli, facilmente plasmabili alle esigenze dei cittadini che usufruiscono dei servizi del distretto sanitario di secondo livello, sia a livello amministrativo sia a livello sanitario. La Casa della salute risponde alle esigenze, espresse dal Servizio Sanitario Nazionale, di rafforzare l’assistenza sanitaria sul territorio, cosa che consentirebbe di fare economie sulla spesa sanitaria e nel contempo di dare al cittadino un’assistenza continua e più razionalizzata, coordinando in uno stesso luogo sia i servizi sanitari che quelli socio-assistenziali, necessità ormai riconosciuta a tutti i livelli e contemplata anche nell’ultimo Piano Sanitario Regionale.