Un modo per raccontare la storia della Basilicata e per tornare a vivere nella loro terra
“Le storie della Basilicata devono continuare ad essere raccontate”. Con questa locuzione, tre giovani lucani, di Sant’Arcangelo, Pietro Di Marco, Giuseppe D’Andrea e Francesco Leone, insieme in una società di comunicazione da loro creata, OBDO, hanno dato vita ad un’idea singolare: un mazzo di carte lucane. Diciotto mesi di lavoro, tra progettazione e realizzazione, che ha permesso, a questi giovani lucani, di continuare a raccontare le storie di questa terra attraverso un singolare mazzo di carte. In una terra come la Basilicata che ha nella natura delle cose, proprio il gioco delle carte, l’iniziativa acquista un grande valore anche culturale. “Vero. È una iniziativa originale – precisa subito Giuseppe D’Andrea – raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione – perché la Lucania non aveva un mazzo di carte che ci rappresentasse. {module bannerInArticleGoogle} Considerando che in giro ci sono le carte napoletane, le piacentine e le venete, abbiamo sentito il bisogno di avere anche noi un mazzo di carte che ci rappresentasse. Ma quello che voglio sottolineare è che ultimamente, in contemporanea, sono usciti altri mazzi di carte con l’ottica turistica. Un mazzo di carte dove vi sono foto di Maratea, il Cristo e altro. Il nostro mazzo di carte è diverso perché nasce nell’ottica di una giocabilità. La nostra idea finale è arrivare a fare in modo che in tutti i bar e case lucane vengano usate solo il mazzo di carte lucane”. Un mazzo nato attraverso un lunghissimo lavoro di ricerca dei costumi storici del territorio e delle diverse tradizioni popolari. “Sicuramente – continua Giuseppe D’Andrea – siamo riusciti a creare delle giuste associazioni, come i denari al grano, le carte di coppe, alle anfore, i bastoni al legno, le spade alla falce. I costumi sono stati associati a quelli della Basilicata in particolare a quelli di Sant’Arcangelo, Tramutola e Brienza. La particolarità delle carte e che tutti i nove non sono a cavallo, ma vengono accompagnati da Asini del territorio (ciuccio). Le carte da dieci sono state rappresentate da quattro personaggi storici della nostra terra: cantastorie, il pastore di Matera, il proprietario terriero e il brigante”. {module bannerInArticleGoogle} L’iniziativa verrà presentata il prossimo 21 dicembre a Sant’Arcangelo, nella struttura del polifunzionale alla presenza dell’intera comunità. Il mazzo di carte sarà in vendita dopo l’immacolata. Un particolare va annotato: questa iniziativa ha permesso a tre giovani lucani, dopo gli studi lontano dalla Basilicata, di ritornare nella propria terra definitivamente. “Quella è l’altra novità vera- conclude Giuseppe D’Andrea – in una terra che non ha niente da invidiare a nessuno, se restiamo insieme, gli obiettivi si raggiungono soprattutto in questi nostri luoghi dove non c’è niente e si ha bisogno di tutto”.