La verità è fede, vera, viva che da fuoco all’uomo perbene che lo riempie di emozione e passione
“Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno. Il Natale non è un periodo o una stagionalità, ma uno stato della mente. Deve portare tra la gente pace e buoni propositi, essere pieni di misericordia significa avere il vero spirito natalizio. Se pensiamo a queste cose, dentro di noi rinascerà il Salvatore e su di noi brillerà il raggio di una stella che porterà un barlume di speranza per il mondo”. Ogni anno, in questa circostanza i pensieri, le idee, le osservazioni sono sempre questi. Poi, appena ci siamo guadagnati l’uscita di una Chiesa, tutto ritorna normale: le guerre continuano, le arroganze, le ipocrisie, le gelosie e le invidie diventano più vive nel cuore di ognuno di noi. Ognuno vuole prevalere sull’altro con apparenze di ogni genere; ognuno nasconde la verità e la trasforma “in mezza”, addirittura la inquina perfettamente a solo vantaggio per diventare un buono che non è. Noi lucani usiamo il nostro termine dialettale di circostanza “Oimen” per dire quanta poesia si è fatta sul Natale: quante chiacchiere senza riscontro oggettivo di cambiamento. Si è trasformata l’Incarnazione in un’orgia di consumo. Ma la saturazione del profano, la condanna del pretestuoso, dell’inutile sta diventando una conquista. Anche questo forse è un segno di nuovi tempi. Non è il caso di essere pessimisti. {module bannerInArticleGoogle} C’è tutta una gioventù Cristiana che non ama più commuoversi a Natale. E il povero non si lascia più sedurre dal pacco di Natale. Provate voi a preparare il famoso pranzo per i poveri: certo, il barbone è sempre pronto ad approfittarne; ma perfino il barbone sa che deve mangiare tutto l’anno e non solo a Natale. Anche l’uomo della strada ormai conosce le cifre della vergogna. Lo sanno tutti che ogni anno nel Mondo muoiono per fame milioni di uomini, tra questi bambini. In tanti, molti, anni abbiamo scomodato filosofi, scienziati, letterati, qualche navigatore, per raccontare un natale come favola, come promessa, falsi propositi per rimediare un’acclamazione, un applauso falso per poi continuare sulla strada dell’inganno. La verità è che dobbiamo fare attenzione all’apparenza e alla sostanza. Un conto è la realtà e un conto è la verità. La verità è fede, vera, viva che da fuoco all’uomo perbene che lo riempie di emozione e passione. Interessante quella frase di Benedetto XVI, spiegando in varie occasioni la bellezza e il significato profondo del Natale, disse: “Nel Natale noi incontriamo la tenerezza e l’amore di Dio che si china sui nostri limiti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa fino a noi”. Ma, noi, resi sordi dall’apparenza di una vita in fondo noiosa, non siamo capaci di abbassarci a lui tanto che in poco tempo riusciamo a crocifiggerlo sempre e comunque. Insomma dal solito Natale di accademia, fatti di inutili regali, di tavole imbandite all’inverosimile, sapremo essere capaci di guardarci negli occhi, parlare davvero, cambiare la prospettiva di una vita vera ed essenziale? Dobbiamo trovare il coraggio di vivere senza rincorrere miraggi inutili, dobbiamo fare in modo che un’emozione ci prenda per la gola e ci trasformi in essere di valore. Non possiamo dare valore alla vita quando ci troviamo su un letto di ospedale riuscendo, allora, a condividere e capire le croci degli altri. {module bannerInArticleGoogle} Dobbiamo sentirne il lamento prima, quando la cultura acquisita e la forza della gioventù ci concedono lo strumento di ascoltare le “voci di dentro”. Allora un Natale diverso e duraturo. Un Natale senza “rumori di carrozze” ma per porgere la mano all’altro che da povero vuole diventare risorsa di vita. Per questo Natale facciamo contare poco la forma e diamo forza alla sostanza, che si nutre anche di bellezza. Buon Natale a tutti:a chi non vede l’ora di partire e a chi ha voglia di tornare a casa, a chi prepara i bagagli e a chi li disfa, a chi è in attesa di un aereo, a chi legge su un treno. Auguri a chi scrive un romanzo, un blog, un racconto, un articolo e a chi li legge, a chi è famoso e chi sogna di diventarlo, a chi si impegna, studia e migliora, a chi lavora di fantasia, ma sa tenere i piedi per terra. Ma soprattutto auguri a chi non ha un papà vicino e una vera mamma, in compenso ha una moglie che ti aspetta sempre e una figlia che ti vorrà sempre bene a prescindere. Auguri a chi fa del bene e a chi, almeno, si limita a non far del male.