L’assessore Merra: abbiamo strumenti e strutture per gestire anche le fasi acute
Emergenza coronavirus in Basilicata. Al momento di ufficiale ci sono soltanto 8 contagiati, molti altri paiono ancora da decifrare. La giunta regionale ha messo in campo tutti i mezzi, amministrativi e non, per fronteggiare una possibile emergenza. È di qualche giorno fa, il provvedimento di delega, sottoscritto dal presidente Bardi, capo della protezione civile lucana, all’assessore alle infrastrutture Donatella Merra con l’obiettivo di coordinare e gestire l’emergenza di questo particolare ceppo di virus influenzale. Un impegno gravoso per l’assessore Merra che sta organizzando la macchina regionale per sostenere al meglio un eventuale aumento dei casi. “Voglio subito precisare che la protezione civile fa capo al dipartimento infrastrutture – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture Donatella Merra, raggiunta telefonicamente dalla nostra redazione – il capo della protezione civile, Bardi, mi ha onorato di questo incarico. In termini organizzativi, la prima cosa che la protezione civile ha fatto, di concerto con la task force sanitaria, di costituire un pool di tecnici per rendere rapida la fase di acquisto di tutti gli strumenti sanitari necessari a gestire l’emergenza presso i vari nosocomi che abbiamo già individuato”. Basilicata, pronta per gestire la possibile emergenza.
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“Certo – continua Donatella Merra – abbiamo da tempo sviluppato un piano strategico che prevede diverse fasi: primi contagi, da tempo gestiti in varie strutture attrezzate, al probabile aumento dei contagi che verranno tutte inseriti in vari reparti di terapia intensiva delle strutture sanitarie da tempo individuate. Tutti i livelli di emergenza sono attivi e pronti. Abbiamo fatto sopralluoghi per reperire zone e altre strutture per compensare eventuali deficit che potrebbero essere ulteriormente necessari in una fase acuta dell’emergenza”. Nel frattempo i numeri dei tamponi effettuati pare siano in aumento. “Il dato certo – continua Donatella Merra – comunicatomi è quello che, tra domenica e lunedì, le persone arrivate dal Nord, con mezzi pubblici, e censite sono state settecento. Un censimento reso possibile con la predisposizione sul territorio di una serie di presidi sui punti di arrivo degli autobus e presso le stazioni. Presidi costituiti dalle forze dell’ordine, coadiuvati da volontari. Relativamente al numero dei tamponi è stato richiesto il numero definitivo. Abbiamo ancora un dato non preciso ma fra qualche giorno, la task force sanitaria, preciserà”. Resta il primo punto di approdo del contagiato, il medico di famiglia che con tutta probabilità è stato assegnato il compito gravoso di far venir fuori situazioni probabilmente non dichiarate nei piccoli centri dell’entroterra.
“La questione dei medici di famiglia – conclude Donatella Merra – è una questione prettamente sanitaria, sapendo che il medico di famiglia è il primo approdo di coloro che potrebbero avvertire dei sintomi che vanno accertati proprio dal sanitario che deve comunicarli ai medici di igiene pubblica e fino alla nostra unità di crisi per i provvedimenti conseguenziali. Come protezione civile abbiamo sollecitato per i medici molto più attenzione e approfondimento della circostanza dichiarato, per cogliere, come si dice, sul fatto, il virus prima che possa contagiare altre persone. Abbiamo chiesto attenzioni stringenti e controlli accurati”. Poche parole e molti fatti messe in campo dall’assessore Merra per tutelare al massimo il territorio. Ora che siamo passati da epidemia a pandemia i fatti diventano necessari, di questo Donatella Merra è pienamente consapevole.