Importante la nota del’Assostampa Basilicata in merito
“Il dovere dell’informazione è raccontare i fatti col rispetto della dignità di ogni persona”. Questo è l’ammonimento, l’avvertimento, semplicemente il pensiero affermato dall’Ordine regionale dei giornalisti e l’Associazione della Stampa di Basilicata in una precisa nota di qualche giorno fa. Per vincere la battaglia contro l’emergenza sanitaria Covid-19, l’organo regionale della stampa ricorda a tutti gli iscritti, non solo, che una corretta informazione rappresenta uno degli strumenti decisivi per contribuire a superare la crisi. “L’informazione – sottolinea Ordine dei giornalisti di Basilicata e Assostampa – fonda la propria autorevolezza e la propria credibilità nel rigoroso controllo delle fonti, rifuggendo da ogni forma di scandalismo e spettacolarizzazione, mettendo all’indice le parole dell’odio e il meccanismo di rilancio delle bufale che, con preoccupante frequenza, inquinano la rete, moltiplicando paure e allarme sociale”. Una precisazione che andava fatta, necessaria per ricordare a tutti gli operatori dell’informazione che va verificata ogni segnalazione e, nel farlo, affidarsi a fonti qualificate.
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Queste sono ore difficili, momenti importanti per chi fa un mestiere, il giornalista, senza diritti ma semplicemente con soli doveri. Ci vuole massima responsabilità, una scrupolosa attenzione nella pubblicazione delle notizie per evitare la diffusione di allarmi e psicosi ingiustificate. Quando abbiamo deciso di fare questo lavoro ci siamo assunti un grande dovere: “la responsabilità verso ogni cittadino di tutelare il suo diritto a essere correttamente informato”. Mai come in queste ore è necessario evitare la ricerca di facili sensazionalismi che, oltre a comportare la violazione delle norme deontologiche, può configurarsi come ipotesi di reato. Un virus di per sé crea ansia che deve essere alleviata sollecitando, da parte del giornalista il rispetto dei comportamenti, individuali necessari a tutela della salute di tutti. Una libera e corretta informazione è baluardo della democrazia che va sempre sostenuta. Insomma proprio come in queste ore il motto su cui fondare l’azione di ognuno di noi è: riportare, con completezza ed essenzialità la verità di fatti di interesse pubblico rigorosamente verificati, utilizzando un linguaggio sobrio, rispettoso e semplice. Proprio in questi attimi di intensa difficoltà sarebbe sufficiente, oltre la penna e al proprio taccuino, mettere in borsa il libro di Michele Partipilo “La deontologia del giornalista” ricordandosi di sfogliarlo in ogni istante quando il dubbio si fa concreto su una circostanza o una notizia poco chiara e poco circostanziata.
Lì potremo rileggere i principi della Libertà d’informazione e di opinione, sanciti dalla Costituzione italiana, regolato dall’articolo 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963 dove si trovano ben spiegati i doveri del giornalista, le fonti, i principi, la rettifica e la replica e tante altri aspetti necessari al momento in cui la goccia dell’inchiostro cadrà sul bianco della pagina per annotare un fatto, una verità, destinata al cittadino che attende di sapere. Dunque la prima valutazione che un giornalista dovrà fare è chiedersi perché pubblicare una notizia, perché raccontare un fatto, perché fornire certi dettagli. Nel compiere tale operazione il giornalista deve sempre ricordare che il diritto del cittadino è quello di non essere imbrogliato. Fare il giornalista è un mestiere difficilissimo ma ne vale la pena quando questa funzione serve per rendere libero l’uomo e libera la propria comunità da rumori e confusioni.