A breve altri centri per processare i tamponi ed anche un’applicazione per chi sta a casa
Passare dalle parole ai fatti. Impegno e dedizione quello della giunta regionale di Basilicata insieme con la task force sanitaria, Protezione Civile e assessorato alla sanità, per coordinare e gestire al meglio l’emergenza coronavirus. Abbiamo sentito l’assessore Leone per capire al momento la situazione. «Voglio subito ribadire – precisa l’assessore Rocco Leone raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione – sulla questione della probabile apertura del presidio ospedaliero di Tinchi. La notizia è infondata. Nei giorni scorsi ho inviato dei tecnici per effettuare dei rilevamenti, da parte dell’ASM, che non hanno dato esito positivo. Pur volendo trovare una possibile deroga di agibilità, ci sono evidenti carenze strutturali mediche, come sistemi di areazione particolari, pur potendo recuperare al massimo 10 posti letto».
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Molti lamentano dei ritardi sugli esiti dei tamponi processati nei laboratori analisi Covid-19. «La prossima settimana apriremo altri punti – sottolinea Rocco Leone – per fare più tamponi e processarli in maniera più rapida. Saranno operative le strutture di Venosa, al Croob di Rionero in Vulture, due centri a Matera: in microbiologia del centro trapianti e l’altro nel laboratorio di patologia clinica. Stiamo ampliando la possibilità di fare test a tutto il personale sanitario come previsto dalle nuove norme». Ma a quanto pare non solo questo, pare che ci siano allo studio altre iniziative interessanti per contrastare l’emergenza. «Nasce l’Unità medica Covid 19 – continua Rocco Leone – i pazienti in quarantena o contagiati presenti nelle loro residenze, saranno monitorati da gruppi di guardie mediche e medici di igiene». Nel frattempo, una buona notizia giunge dalla Val d’Agri con la riapertura del nosocomio di Villa d’Agri. «Abbiamo messo in campo il massimo impegno per l’immediata riapertura della struttura e quindi si potrà dare una mano in termini di servizi sanitari anche in quella zona dove ci sono diversi importanti focolai».
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Nella valle del Sinni non si registrano dati preoccupanti dal punto di vista dei contagi. «Un dato interessante che voglio sottolineare – dichiara Rocco Leone – come quello che viene fuori che siamo la seconda regione in Italia, dopo il Veneto, in termini di percentuale di positività. Vuol dire che facciamo il 12 per cento e il Veneto appena l’8 per cento. Con una media nazionale che si attesta intorno al 40 per cento. Questo vuol dire che i tamponi li facciamo allargati; cioè non facciamo tamponi mirati ma allarghiamo gli interventi”. Altra iniziativa interessante allo studio dell’assessorato regionale è la realizzazione di un’applicazione da far utilizzare a chi ha la necessità di parlare con psicologi o medici di famiglia.