#noirestiamoacasa e vi raccontiamo la Lucania dei vicoli, delle pietre e dell’arte
I borghi intrisi di storia e cultura esercitano un’attrazione sempre più forte, mostrando un tesoro inatteso di arte e tradizioni. È tempo di viaggiare, per adesso con la fantasia, per ritrovarsi aggrappati alle pendici dei monti, adagiati su verdi pianori o padroni della sommità di dolci colli della nostra Lucania. Cento trentuno borghi, da Nord a Sud, pittoreschi che promuovono eccellenze locali, non possono non lasciare nel cuore di un viaggiatore il forte richiamo a ritornare. Camminando per questi piccoli territori a ritmo lento, scopriamo ad esempio, dalle parti del Vulture, luoghi protetti da cinte murarie medievali.
{module bannerInArticleGoogle}
Il caso di Venosa, luogo di nascita del grande poeta latino Orazio, vero e proprio capolavoro urbanistico e architettonico. Un salto ad Acerenza, posta a 833 metri, per rimanere senza fiato osservando tutta la sua maestosità dell’antica cinta muraria medievale, all’interno della quale svettano le geometrie della cattedrale romanica. Vicino Rionero in Vulture, paese di Giustino Fortunato, grande meridionalista, con palazzo Giustino Fortunato da visitare: edificato nel 1700 con un imponente biblioteca a disposizione dei visitatori. Trovandosi, una visita a Genzano di Lucania per visitare la “Fontana Cavallina”, costruita in stile neoclassico tra il 1865 e il 1893. Si dice tra le fontane più belle d’Italia. Scendendo, si arriva ad Avigliano, patria dell’economista Emanuele Gianturco, ricordato con un monumento al centro del paese. Più giù ad Abriola, paese natio del pittore Giovanni Todisco vissuto nel XV secolo con opere custodite nei vari santuari e chiese della Basilicata.
Se qualcuno si trova a passare per Pietragalla, in provincia di Potenza, ha la sensazione di uscire da un film fantasy, per i suoi Palmenti, grotte scavate nel tufo dove si spillava e fermentava il vino. Un occhio a Guardia Perticara, piccolo borgo tra i più belli d’Italia posti a 750 metri, definito “paese delle case di pietra”. Il grande regista Francesco Rosi vi girò alcune scene del “Cristo si è fermato ad Eboli”. Da non tralasciare il borgo più antico della Basilicata: Irsina. Prima del 1895 era chiamato Montepeloso, territorio che ha subito tante invasioni, dopo l’unificazione nazionale, ha visto fortemente presente il fenomeno del brigantaggio. Una fortificazione medievale realizzata intorno al paese con curiose piccole vie e vicoli che finiscono per condurre ai palazzi edificati dal xv secolo in poi. Le chiese tutte da visitare, in particolare, la cattedrale dell’Assunta dove è conservata un’opera d’arte, la statua in pietra di Sant’Eufemia. Il tempo sta per esaurirsi e c’è ancora tanto da vedere in questa meravigliosa terra. Passando per la valle del Sinni una fermata a Senise per ascoltare la voce del grande poeta e avvocato Nicola Sole, colui che Ferdinando II pensò bene di condannare per aver evocato la necessità di una vera costituzione. Viggianello, dalla forte impronta bizantina e normanna, un borgo da visitare al ritmo lento del camminare.
A Episcopia bisogna fermarsi per la storia che racconta come luogo che domina interamente la valle del Sinni. Unico borgo della Lucania con l’apertura del castello che affaccia su una piazza. Poi dritti a Trecchina, per vedere le sue vie adorne di palazzi nobiliari, per poi raggiungere a quota 1089 il Santuario della Madonna del Soccorso (sec. IX). Rivello, borgo dalla splendida struttura urbanistica adagiata su tre colline, in posizione panoramica sulla Valle del Noce e il Massiccio del Sirino. Infine, Rotonda, paese limite di confine con la Calabria, con il suo centro storico dove si può svolgere l’orienteering (un percorso predefinito) attraverso un campo di attività permanente riportato in apposite mappe dedicate a questa nuova disciplina sportiva. Viaggiare fa bene quando alla mente e al cuore si offrono capolavori di architettura e castelli che rimandano a scenari incantati che da tempo impreziosiscono il paesaggio lucano.