Fu uno dei più giovani padri costituenti, eletto nel 1946 a 26 anni con 26.000 voti
L’11 aprile 1920, 100 anni, fa nasceva a Potenza, Emilio Colombo. La sua lunga e importante storia politica è legata indissolubilmente alla storia della Lucania. Figura di grande rilievo di quella Europa che voleva essere, al momento della sua nascita, porto sicuro delle nazioni aderenti, ma anche statista di quella costituente che realizzò la nostra attuale carta costituzionale. Fu uno dei più giovani padri costituenti, eletto nel 1946 a 26 anni con 26.000 voti. Dopo aver rivestito in numerosi governi l’incarico di sottosegretario all’Agricoltura, fu ministro dell’Agricoltura nel primo governo Segni e nel governo Zoli, passò quindi al Commercio con l’Estero nel secondo governo Fanfani e all’Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo Segni e Tambroni, nel terzo e quarto Fanfani. Fu Presidente del parlamento europeo e presidente della Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo. La sua Europa fu quella Adenauer, Monnet, De Gasperi e Schuman. Senatore a vita dal 2003.
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Le pagine di storia raccontano di un politico che ha avuto più incarichi di governo della storia repubblicana, secondo solo a Giulio Andreotti. Il Lucano Emilio Colombo, fu un importante dirigente di Azione Cattolica dove maturò quel pensiero riformista di impronta sociale che, a partire dalla riforma agraria, alla legge sui i sassi si Matera, individuò nel Mezzogiorno la chiave di volta per la effettiva realizzazione dei principi e dei diritti sanciti dalla Costituzione. Il 14 giugno 1952 fu eletto sindaco di Potenza, incarico che lascerà nel dicembre 1954. Fu sempre un vero punto di riferimento per i Lucani e per la sua terra, sempre con una precisa attenzione. Nel 1972, appose la sua firma sotto lo statuto della Regione Basilicata. Protagonista dell’industrializzazione della Valle del Basento con l’epopea del metano di Enrico Mattei, e del programma delle grandi opere infrastrutturali che hanno sottratto la Basilicata dal secolare isolamento. La valle del Sinni ricorderà sempre questo grande statista lucano per l’approvazione della legge 120/87, la cosiddetta “legge Senise” che permise l’attuazione di un programma coordinato di interventi di sistemazioni idrogeologiche e consolidamenti di abitati su 40 comuni della regione compresa Senise.
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Un impegno infinito per la sua terra di Lucania che si può leggere nel libro “Emilio Colombo. L’ultimo dei costituenti” di Donato Verrastro ed Elena Vigilante, edito da Laterza. Insomma 100 anni fa nasceva in Lucania un politico che nel tempo sarebbe diventato un pezzo di storia d’Italia e d’Europa. Bella una sua frase, ancora attuale, sulla costruzione di una vera classe dirigente politica :“Non si capisce che le future classi dirigenti si formano nei partiti. E che dunque i partiti, quelli veri, sono necessari”.