La Basilicata presenta gravi carenze di infrastrutture ferroviarie
La Basilicata ha una grave carenza di infrastrutture ferroviarie. Le statistiche dicono che le linee sospese all’esercizio sono circa 81 km, quelle dismesse, appena 170 km, mai realizzate, in presenza di progetti già approvati, circa 250 km. Per essere più precisi potremmo iniziare da quelle sospese riattivabile, probabilmente, con una spesa non eccessiva. Partiamo dalla tratta Sicignano degli Alburni-Lagonegro km 78 di cui 8,2 km in Basilicata. Si svolge il servizio sostitutivo con corse da e per Battipaglia e Napoli; Avellino-Rocchetta Sant’Antonio- Lacedonia km 119 di cui 23,5 km in Basilicata, riattivata come ferrovia turistica. Non è previsto il servizio sostitutivo. Infine Rocchetta Sant’Antonio-Lacedonia-Spinazzola-Gioia del Colle km 140 di cui 49,500 in Basilicata. Linee dismesse:Matera-Ferrandina-Pisticci-Montalbano Jonico km 65;Potenza-Laurenzana km 43;Atena-Marsico Nuovo km 27 di cui 19 in Basilicata;Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese Terme km 105 di cui circa 35 in Basilicata. Tutte le linee sono auto sostituite con mezzi delle Ferrovie Appulo Lucane. Per la linea del Pollino il servizio è garantito da due società, la tratta tra Lagonegro e Rotonda Laino Borgo è servita da mezzi delle FAL, quella successiva tra Laino Borgo e Castrovillari da mezzi delle Ferrovie della Calabria.Linee progettate e mai realizzate: Genzano di Lucania-Spinazzola km 20; Avigliano -Baragiano di chilometri 20.
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La costruzione fu iniziata e successivamente interrotta per sopraggiunte frane. Marsico Nuovo-Moliterno-San Martino d’Agri chilometri 48; Montalbano Jonico- Guardia Perticara k 40; Laurenzana-Guardia Perticara-San Martino d’Agri chilometri 34; Lagonegro Castrocucco (Praia a Mare) km 35,500. Proposte di linee con forte interesse per la Lucania: Melfi-Monteverde (comune in provincia di Avellino) chilometri 7; Venosa -Rapolla-Melfi chilometri 20;Gravina-Matera la Martella di chilometri 23. La famosa Ferrandina-Matera la Martella in costruzione da oltre trent’anni;Matera la Martella-Matera Venusio-Jesce-Santeramo in Colle -Gioia del Colle chilometri 28. Tra Santeramo e Gioia la linea pare già esistente, proposta dal comitato Matera Ferrovia Nazionale; Contursi Terme-Conza-Calitri Pescopagano-Rocchetta Sant’Antonio Lacedonia di chilometri 35. Tra Conza e Rocchetta la ferrovia già esiste. Sembra che la proposta sia stata fatta da un comitato civico locale che ha ripreso un vecchio progetto borbonico, sembra auspicato addirittura da Francesco De Sanctis e Giustino Fortunato. A sud della Lucania è rimasta inevasa una proposta di linea Montalbano Jonico-Nova Siri-Rocca Imperiale di chilometri 25. La valle del Sinni è stata interessata da una proposta presentata tra il 1908 e il 1912 da un certo ingegnere Bruno e discusso nel parlamento di allora. La tratta interessata era Lagonegro-Latronico-Valle del Sinni- Senise di chilometri 57. Ma nel 1926, dall’allora parlamento, fu approvato un progetto principe delle tratte ferroviarie, la Potenza –Nova Siri. Una tratta ferroviaria che attraversava la Val d’Agri, il Serrapotamo e la valle del Sarmento per arrivare al mare di Nova Siri. I comuni interessati erano, oltre Laurenzana, Guardia Perticara, San Martino d’Agri, San Chirico Raparo Carbone, Senise Noepoli, San Giorgio lucano, Colobraro, Valsinni terminando a Nova Siri. Prima di questo grande progetto era stata proposta la sola San Martino d’Agri-San Chirico Raparo-Senise-San Giorgio Lucano-Nova Siri di chilometri 87. Poi tutto si fermò alla sola tratta Potenza –Laurenzana. Forse l’idea non era più il treno. La domanda sorge spontanea: il trasporto pubblico ferroviario potrà essere il promotore di un nuovo sviluppo, come è avvenuto in passato?