Dalla diga di San Giuliano 1116 litri al secondo in Lucania, solo 743 verso i campi pugliesi
Verso Matera, domenica 6 settembre il Consorzio unico della Basilicata ha fatto arrivare dalla diga di San Giuliano 1116 litri d’acqua al secondo; sempre domenica, lo stesso consorzio ha fatto arrivare verso i campi coltivati di Taranto 743 litri d’acqua al secondo: due pesi, due misure. Alla Basilicata di più, alla Puglia di meno, ma la diga di San Giuliano per il 50% appartiene proprio alla Puglia, senza contare che gli accordi sulla gestione e l’utilizzo della risorsa idrica per l’irrigazione erano altri e contemplavano, anche in questo caso, la metà per le esigenze lucane e l’altra metà per le occorrenze pugliesi. “Abbiamo denunciato questa disparità di trattamento lo scorso 27 agosto, ma la disparità è reiterata ogni giorno”, hanno spiegato Vito Rubino e Pietro De Padova, rispettivamente direttore e presidente provinciale di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi). “In queste giornate le temperature sono ancora molto alte. Vi è stato un abbassamento del livello dell’acqua nel canale adduttore lungo 35 chilometri che porta la risorsa idrica dalla diga di San Giuliano fino a Palagianello, tanto che per alzare nuovamente il livello si sta facendo affluire acqua anche dalla diga del Sinni.
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Tutto questo però comporta un miglioramento della situazione solo per gli agricoltori lucani, poiché verso i campi della Basilicata sono stati ‘dirottati’ 1116 litri d’acqua al secondo a fronte dei 743 distribuiti verso i campi del Tarantino”, hanno spiegato Rubino e De Padova mostrando le foto che documentano tale disparità di trattamento. “Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo per chi continua a fare finta di non saperlo: la diga di San Giuliano non è ad uso esclusivo della Basilicata, per il 50% appartiene alla Puglia, ma la gestione è totalmente a trazione lucana a causa dell’assenza del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara. A pagare le conseguenze di questo stato di cose, lo ripetiamo, sono gli agricoltori del Tarantino, ai quali viene negata la possibilità di avere a disposizione lo stesso quantitativo d’acqua a uso irriguo che è invece garantito alle aziende agricole della Basilicata. Vogliamo un trattamento equo e giusto per gli agricoltori pugliesi. Le altissime temperature di queste settimane, in assenza di interventi adeguati di irrigazione, mettono a rischio le colture. La situazione è grave, ingiusta e inaccettabile”. L’invaso di San Giuliano ricade territorialmente in Basilicata ma la sua gestione, almeno sulla carta e per accordi messi nero su bianco, deve essere condivisa al 50% con la Puglia.
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“Di fatto, invece, la parte lucana continua ad avere un potere decisionale esclusivo sulle quantità da erogare. Inspiegabilmente e in maniera del tutto ingiustificata”, hanno aggiunto Rubino e De Padova, “agli agricoltori pugliesi viene negato ciò che alle aziende agricole lucane è giustamente garantito. Noi non vogliamo né una goccia di più né una goccia di meno di acqua rispetto a quanto viene assicurato agli agricoltori della Basilicata. Facciamo nuovamente appello all’Autorità di Bacino, alla Regione Puglia, all’ente regionale della Basilicata, al Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e, più in generale, al livello politico-istituzionale: occorre rispettare concretamente i diritti degli agricoltori pugliesi. Non si comprendono i motivi per i quali chi dovrebbe, sul fronte pugliese, garantire l’equa distribuzione sollecitando i decisori lucani non interviene concretamente, nonostante le nostre rimostranze ampiamente documentate anche con fotografie. Non è possibile continuare a essere inattivi rispetto a chi, in Basilicata, fa il bello e il cattivo tempo su una questione idrica sempre più drammatica e stringente, tutto questo soprattutto a causa dell’assenza della dirigenza del Consorzio Stornara e Tara e della mancanza di qualcuno che contrasti decisioni unilaterali”.