Venne uccisa a colpi di pistola dal marito a Cersosimo che poco dopo si tolse la vita
“Nuda margherita nell’assolato prato preda sei dell’ossessione. Ma se davvero m’ami, non raccogliermi”: sono questi i versi di una delle poesie scritte da Angela Ferrara, vittima di femminicidio. Sono passati esattamente due anni da quel tragico sabato mattina del 15 setttembre 2018 che ha sconvolto Cersosimo, il piccolo centro immerso nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Angela Ferrara è morta a soli 31 anni per mano del marito, Vincenzo Valicenti, che pistola alla mano, l’ha uccise davanti alla scuola elementare, dove era da poco entrato il figlio di sette anni.
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Poco dopo, l’uomo rientrato a casa si tolse la vita con un colpo di pistola. Un femminicidio brutale che ha spezzato una giovane vita, oltre che rovinato una famiglia e sconvolto un’intera comunità. Angela Ferrara era molto conosciuta nella comunità e nel suo circondario per via della sua passione per la scrittura, oltre che per essere promotrice di diverse iniziative culturali dedicate ai bambini. Di recente aveva pubblicato un libro per l’infanzia intitolato “L’alfabeto degli animali” e dopo il terremoto di Amatrice ne aveva regalato 100 copie al sindaco Pirozzi da donare ai bimbi colpiti dal sisma.