Nell’occasione aperto anche il museo diocesano per la visita alla più antica statua
Potenza ricorda il suo protettore e patrono della città: San Gerardo. Il 30 ottobre del 1119 moriva , infatti, Gerardo Della Porta, ovvero Gerardo di Potenza ( discendente dalla nobile e illustre famiglia La Porta),venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu vescovo di Potenza dal 1111 al 1119, otto anni di episcopato. Le pagine di storia raccontano come appena ad un anno dalla morte, nel 1120, papa Callisto IIlo proclamò santo a “viva voce” (ossia senza documentazione scritta) da parte del papa Callisto II, immediatamente la popolazione potentina iniziò a venerarlo. Ricordato, nel 1887, dall’arciprete Francesco Giambrocono, in occasione del Giubileo indetto da Leone XIII, come l’uomo che diffuse fra tutta la popolazione la conoscenza e la sapienza e contribuì ad aumentare l’istruzione a tutto il popolo, spalancando le porte della conoscenza custodite dal clero a tutti i potentini. Nella tradizione popolare della città capoluogo, San Gerardo è ricordato per l’episodio della cacciata dei Turchi: la città fu attaccata, durante il medioevo, da un esercito di turchi, che fu scacciato grazie all’intercessione miracolosa del vescovo Gerardo. Circostanza, questa, in fase di continuo approfondimento da parte degli storici in quanto, pare, privo di storicità è probabilmente frutto di una rielaborazione popolare di diversi avvenimenti storici di epoche differenti.
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L’evento narrato nella leggenda è ricordato nella sfilata dei turchi che si tiene il 29 maggio di ogni anno a Potenza. Nel luogo in cui secondo la leggenda avvenne il miracolo è stato edificato un tempietto con una statua del santo, popolarmente conosciuto come “San Gerardo di marmo”, realizzato nel 1865 dallo scultore potentino Antonio Busciolano. Ma alla sua venerata persona, gli scritti storici sul Santo, evidenziano miracoli non ricordati dalla memoria popolare trasmutazione dell’acqua in vino, la guarigione di ammalati dalla cecità, dalle paralisi, dalla sordità e dal mutismo. Una città, Potenza, molto legato al suo Santo tanto da venerarlo in due momenti dell’anno. Il primo, principalmente, il 30 maggio, il giorno della traslazione delle sue reliquie e appunto il 30 ottobre giorno della morte. Per l’occasione, nella giornata odierna, apertura eccezionale del museo diocesano dove sarà possibile ammirare la più antica statua raffigurante il santo e visitare la mostra sulla sua vita riallestita nella sala del sacro cuore attigua al museo.