“Non è un film in produzione, sogno di voler tornare a girare nella mia Basilicata”
Rocco Papaleo è pronto a tornare a girare in Basilicata, proprio nella sua Lauria? I luoghi dell’infanzia, dell’adolescenza, dove un giorno tornare, quelli che Rocco Papaleo oggi considera una risorsa come la sua Lauria dove spera appunto di ambientareun suo prossimo film. “Intanto lasciami dire – esordisce Rocco Papaleo, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione- è stata leggermente fraintesa l’espressione. Non è un film in produzione, è ancora nelle mie intenzioni, un progetto come sogno di voler tornare a girare nella mia Basilicata. Da costruire il percorso produttivo con il quale si realizzerebbe un nuovo abbraccio con la mia terra che sento molto”.
In tempo di covid stretto, recluso tra 4 mura a Roma, in una intervista hai detto: ho cucinato al sapore della Basilicata che conosco da bambino, peperone crusco, u zafarane di Senise. Oltre a quella bella sua filosofia religiosa o ci credi o non ci credi, la Basilicata, per te cos’è veramente? È tutta racchiusa nella frittata con il panino di tua mamma?
“La frittata di mia madre – continua Rocco Papaleo – rappresenta un simbolo e come tutte le metafore racchiude l’atmosfera, i sapori di casa quel legame inscindibile che ti connette con la radice profonda di te stesso”.
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Attore brillante, regista, sceneggiatore e showman italiano ma anche un appassionato di musica. Ogni tanto prende la chitarra in mano, compone canzoni, si ritiene un cantautore. Se non avesse fatto l’attore, il percorso musicale sarebbe stato, probabilmente, la strada maestra.
“In tutto questo c’è un motivo musicale– sottolinea Rocco Papaleo – che condensa tutto questo concetto. “Basilicata on my mind” una canzone nata con un’intenzione ironica, alla fine è diventata un motivo da tanti ascoltato che emozione anche me. Molti lo hanno definito l’inno della Lucania. Per quel che mi riguarda è la canzone che più sento, quella in cui mi riconosco molto”.
Un attore definito da molti vicino alla sostanza delle cose, perché Lucano, la speranza di un film in Basilicata potrà essere frutto del conforto di un giudizio positivo della gente lucana.
“Su questo sono molto sincero – aggiunge Rocco Papaleo – attingo molto alla mia provenienza, alle mie radici. Alla fine poi mi rivolgo a tutti coloro che vogliono prestare attenzione alla mia proposta. Prevalentemente tengo in considerazione quello che possono dire i miei corregionali e quindi provo sempre a non deluderli”.
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Un meridionale nato a meridione perfino nella sua Lauria. Nell’idea cinematografica di Papaleo, tra il dolore e la povertà da sempre raccontata, pare esserci uno stimolo alla bellezza di questa terra che esiste.
“Il mio obiettivo – conclude Rocco Papaleo – è quello di raccontare la vita di questi luoghi in tono poetico, in tutte le proprie sfaccettature: nella leggerezza, nel dolore, nell’allegria e nella malinconia. Un po’ come la vita nostra che è un alternarsi di stati d’animo. Del resto le mie proposte cinematografiche preferisco pensarle con momenti altalenante”. Ci lasciano con la promessa di incontrarci a tavolo in compagnia di un buon vino lucano e pietanze della nostra tradizione. Abbiamo incontrato un lucano con un grande cuore, con la passione di far emozionare la nostra gente ricordando l’adolescenza al“u burgu” di Lauria.