Interessante ed innovativo progetto in dialetto tramandato oralmente dai nonni dell’abitato di Agromonte
Come ben si sa i dialetti sono lingue soprattutto perché, così come tutte le altre lingue, sono in grado di esprimere qualsiasi cosa. Molti pensano che con il dialetto si possa parlare solo delle cose più comuni come fare la spesa, commentare le partite di calcio, scherzare con gli amici. Ma questo non è vero: esiste infatti una tradizione di uso del dialetto anche in attività considerate ‘elevate’, come per esempio in letteratura. Nel tempo si è arrivati a istituire la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” ricordata ogni 17 gennaio.
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Proprio in occasione di questa giornata, la Pro Loco Latronico, da sempre attenta alla valorizzazione del proprio dialetto e promotrice di numerose iniziative finalizzate a recuperare e tramandare la propria cultura popolare, ha dato il via ad un interessante ed innovativo progetto denominato “le cose cuselle”, indovinelli in dialetto tramandati oralmente dai nonni, sviluppato nell’abitato di Agromonte. La pregevole iniziativa della Pro Loco Latronico, ha avuto come obiettivo quello di conservare la memoria di questo luogo. Indovinelli recuperati e trascritte, di cui la Pro loco Latronico, ne ha realizzato dei quadri in ceramica abbellendo le facciate della piccola cittadina lucana.
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Proprio lo scorso 17 gennaio è stato affisso il primo indovinello impresso sulla ceramica, con una cornice che riprende le greche che decoravano le case più antiche, quelle disabitate o addirittura pericolanti. Iniziative di valore, quella realizzata nella giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali con la volontà di creare un percorso culturale adatto a tutti, valorizzando il patrimonio dialettale locale ed evitando così che cada nell’oblio o vittima di una memoria cieca nel vedere, nelle radici, il punto di partenza per futuro di valore.