Bardi: “la Regione si oppone, abbiamo già dato in diverse circostanze”
La regione Basilicata, lo scorso 4 marzo, ha notificato alla Sogin, società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, le corpose, oltre 400 pagine, osservazioni relative alle individuazioni delle aree idonee ad ospitare il deposito di rifiuti radioattivi in Basilicata. In una conferenza stampa tenuta sulla piattaforma regionale, alla presenza del presidente della giunta regionale, Vito Bardi e dell’assessore regionale all’ambiente, Gianni Rosa, tecnici e consiglieri regionali, sono state illustrarti i criteri e i modelli organizzativi adottati per formulare le dovute opposizioni. “La regione Basilicata – ha precisato Vito Bardi, presidente della giunta regionale – ha redatto le osservazioni con unanimità di vedute con tutti gli assessori e il consiglio regionale. Un lavoro di condivisione con tutte le istituzioni regionali coinvolgendo, per la parte che interessa, anche la regione Puglia e il suo presidente Emiliano. Con una precisa osservazione tecnico- scientifica, la nostra regione si oppone all’individuazioni di nuovi siti radioattivi. Abbiamo già dato in diverse circostanze, per fare un esempio con il petrolio e l’impianto Itrec di Rotondella”. Un preciso diniego della regione Basilicata ad altri pregiudizi ambientali. “Abbiamo bisogno d’altro – ha aggiunto Vito Bardi – come una rete infrastrutturale da modernizzare e soprattutto una rete ferroviaria ancora marginale e poco adeguata alle esigenze del nostro territorio. C’è bisogna di salvaguardare le nostre risorse naturali di cui la Basilicata è terra ricca. La nostra sarà una battaglia nazionale nell’interesse dei nostri cittadini”. Sula stessa frequenza di intenti l’assessore regionale all’ambiente, Gianni Rosa.
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“Non è il luogo giusto – ha sottolineato Gianni Rosa – per insediare questi siti. La nostra è una scelta politica corroborata da analisi attente e precise legate a valutazioni aggiornate rispetto a quelle datate di una Basilicata che non esiste più. I nostri terreni, per dirla tutta, non sono compatibili per avere attività di questo tipo”. A chi faceva notare, come il diniego della regione Basilicata ad ospitare i siti individuati dalla Sogin, pone in luce una mancata prospettiva economica in termini di perdita di molti posti di lavoro, l’assessore Rosa è stato chiaro e netto: “la nostra prospettiva economica non si sposa con questa realtà che va a degradare il territorio. I posti di lavoro li cerchiamo con programmi che tutelano il territorio e avvantaggiano le nostre risorse”. Osservazioni condivise dalla maggior parte delle associazioni del territorio e da tecnici che hanno dato un contributo volontario “ La Basilicata – ha concluso Gianni Rosa – si presenta a voce unica per opporsi alla individuazione dei siti radioattivi”. Ora il prossimo passaggio sarà quello di un dibattito pubblico fra Stato e regioni.