Mezzo secolo di vita iniziato nel giugno del 1970 con le prime elezioni
50 anni della Regione Basilicata: 1970- 2020. Con un anno di ritardo causa pandemia, l’istituzione regionale ricorda la nascita di un’autonomia territoriale che, a conti fatti, di benefici ne annota molti. Praticamente cinquant’anni fa, parliamo del giugno 1970, con lo svolgimento delle prime elezioni delle quindici Regioni a Statuto ordinario in Italia iniziò il lungo cammino delle Regioni, in senso compiuto come autonomia territoriale. Il 6 luglio 1970, in Basilicata, si avviò la prima legislatura del Consiglio regionale, primo Presidente del Consiglio il socialista Michele Strazzella, poi Salvatore Peragine. Primo Presidente della Regione Vincenzo Verrastro. Per ricordate, lo scorso novembre 2020,la regione Basilicata ha dato alle stampe un numero speciale di “BasilicataRegione Notizie”, la rivista che accompagna dai primi giorni la vita dell’Assemblea regionale, sul traguardo raggiunto che, idealmente, va a collegarsi con quello fatto nel 2000 sui trent’anni e dieci anni dopo sui quarant’anni. Celebrare le “nozze d’oro” affidando delle osservazioni e precise riflessioni ad autorevoli studiosi nel campo legislativo, costituzionale, socio-economico e culturale, tutte incentrate sull’analisi del ruolo che la Regione ha giocato sinora, dei cambiamenti che si affacciano con il regionalismo differenziato, e per migliorare consolidandolo il rapporto con la comunità di riferimento. La responsabile della rivista Nicoletta Altomonte, nella sua introduzione ha sottolineato: “abbiamo cercato con tutta la nostra energia di consegnare un lavoro ragionato, realistico e non edulcorato di una Istituzione che ambisce ad essere punto di riferimento della comunità regionale, protagonista del progetto di riscatto del meridione interno, sconosciuto quanto virtuoso”. Il presidente del consiglio regionale, Carmine Cicala ha aggiunto: “in questi cinquant’anni la Basilicata, più delle altre regioni del nostro Mezzogiorno, ha dovuto fare i conti con una povertà e con problemi infrastrutturali che certamente hanno rallentato questo processo di crescita e sviluppo. Per questo mi piace che la Basilicata che verrà sarà una Basilicata unita, in grado di richiamare quelle tante intelligenze che oggi sono disseminate in tutto il mondo, capace di cogliere le tante opportunità produttive ma soprattutto in grado di custodire quel patrimonio di valori umani che ci rende una terra inclusiva, accogliente, generosa”. Pieno di significato gli interventi di Alessandro Morelli, Professore ordinario Istituzioni di diritto pubblico Università di Messina, sul tema “L’autonomia regionale tra differenziazione ed emergenza”; “l’ideale federalista nelle teorie politiche del Risorgimento italiano”, della scrittrice e saggista Antonella Grippo; “l’assetto istituzionale della Regione Basilicata e gli strumenti di partecipazione popolare nel nuovo Statuto regionale” di Antonino Iacoviello, ricercatore Diritto pubblico Istituto “Massimo Severo Giannini” (ISSiRFA-CNR) e di Aida Giulia Arabia ricercatrice Diritto pubblico Istituto “Massimo Severo Giannini” sul tema “La qualità della normazione nell’esperienza regionale”. Tanti avvenimenti ricordati, pregnante quello del sisma del 1980,Scanzano jonico il No alle scorie nucleari, e la Fiat e la scoperta del polo industriale di Melfi. Una rivista che racconta 50 anni di vita di una regione senza confini ma non senza identità. “Si potrebbe dire che con questa ricorrenza – ha precisato Vito Bardi, presidente della giunta regionale – la massima istituzione territoriale celebra le nozze d’oro con i suoi cittadini. Non è stato certamente un matrimonio facile, con alti e bassi nel rapporto con i lucani. Ma è stato sicuramente un matrimonio proficuo perché, pur tra le difficoltà, ha consentito anche a una regione del Sud, grande in superficie, piccola nei numeri, di poter trovare un suo legittimo protagonismo all’interno del sistema Paese, con effetti positivi sulla vita dei cittadini e del loro diritto di autodeterminazione, del loro diritto di scegliere il proprio destino”.